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Obesità: “rischio” anche con tablet e pc

23 Dicembre 2016 by serafini0
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I ricercatori della Harvard University di Boston hanno verificato il rischio di obesità in relazione al tempo trascorso sia davanti allo schermo della TV che a schermi più piccoli su un campione rappresentativo a livello nazionale di 24.800 bambini e ragazzi dai 9 ai 12 anni. Dai risultati è emerso che l’abitudine di trascorrere almeno 5 ore al giorno alla TV ha aumentato del 78% le probabilità di obesità.

Non è una novità il fatto che trascorrere troppo tempo davanti alla TV possa costituire un fattore di rischio notevole per l’insorgenza di obesità, specie per bambini e ragazzi che, proprio durante le ore trascorse davanti allo schermo, sono propensi a consumare maggiori quantità di cibo spazzatura e di bevande gasate e zuccherate.

Partendo da queste premesse Erica Kenney, che si occupa di salute pubblica presso la Harvard University di Boston, ha voluto verificare il rischio di obesità in relazione al tempo trascorso sia davanti allo schermo della TV che a schermi più piccoli come quelli di pc, tablet, smartphone e console. Kenney e colleghi hanno esaminato i dati di diverse indagini raccolti nel 2013 e nel 2015 relativi ad un campione rappresentativo a livello nazionale di 24.800 bambini e ragazzi dai 9 ai 12 anni.

Per prima cosa i ricercatori hanno evidenziato che il 17% dei ragazzi ha affermato di aver guardato la TV durante la settimana, e il 7,8% hanno dichiarato di aver trascorso davanti alla TV più di 5 ore al giorno. Inoltre, circa 1 su 5 ha detto di aver trascorso almeno cinque ore al giorno durante la settimana davanti a schermi più piccoli. L’indagine richiedeva anche di riportare il proprio peso e l’altezza e i consumi di bevande gasate e zuccherate: più del 25% e circa dei ragazzi e il 20% delle ragazze ha riferito di consumare almeno una bevanda gasata tipo “soda” o altre bevande zuccherate, ogni giorno. E ancora, circa due terzi dei ragazzi e tre quarti delle ragazze partecipanti, hanno dichiarato di non fare attività fisica quotidiana.

E’ emerso complessivamente che il 14% dei ragazzi partecipanti erano obesi. Dopo un aggiustamento per età, sesso, razza ed etnia e di nuovo per l’utilizzo di piccoli schermi, la visione della TV è stato associata a probabilità significativamente più elevate di consumare una o più bevande zuccherate e ad un aumento del rischio di obesità. Contemporaneamente, un tempo maggiore trascorso davanti a schermi più piccoli era indipendentemente legato a maggiori probabilità di dormire meno del dovuto, di bere bevande zuccherate e di maggiore sedentarietà.

Le evidenze
I ricercatori hanno precisato che – nel confronto con i ragazzi che non stavano troppo a lungo davanti al televisore – in questo studio l’abitudine di trascorrere almeno 5 ore al giorno alla TV ha aumentato del 78% le probabilità di obesità. Per quanto riguardava, invece, l’uso quotidiano protratto di altri schermi, si è visto che era legato a un rischio di obesità maggiore del 43%. Kenne, ha sottolineato quanto lo scenario sia cambiato ultimamente, data la grande diffusione più recente dei dispositivi elettronici con schermi più piccoli di quello televisivo.

Fonte: J Pediatr 2016


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