Da diete carenti a sport: quando usare vitamine B nei bimbi
Diete sbilanciate, problemi intestinali, infezioni respiratorie ricorrenti, intensa attività sportiva e obesità infantile: per mettere al riparo il bambino da possibili squilibri nella crescita, sono cinque le condizioni in cui è particolarmente raccomandata l’integrazione a base di vitamine del gruppo B.
Si chiamano ‘B Top Five’ e a definirle sono stati i pediatri, in un incontro nell’ambito del XXII Congresso della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp).
“Le vitamine del gruppo B svolgono numerose funzioni essenziali e sono fondamentali per lo sviluppo di organi e apparati, in particolare del sistema nervoso – spiega Mattia Doria, segretario alle attività scientifiche ed etiche Fimp -. L’apporto attraverso un’adeguata alimentazione deve essere adeguato: qualora non lo fosse, sarebbe opportuno ricorrere alla supplementazione”.
Le mamme italiane, però, sembrano essere poco informate su queste vitamine. In particolare, secondo un’indagine di GFK Eurisko, solo il 10% sa che migliorano le prestazioni del sistema immunitario, e 2 su 10 hanno usato un’integrazione in casi di malattia o di terapia antibiotica.
I pediatri si sono confrontati stabilendo i cinque più frequenti utilizzi. Si adottano in caso di diete sbilanciate, cioè regimi alimentari in cui si escludono categorie di nutrienti per intolleranze e allergie, o per la tendenza di far adottare anche ai bambini alimentazioni come quelle vegetariane e vegane, non sempre ben pianificate e supplementate, per compensare le gravi carenze causate da queste diete. Ma anche per combattere le infezioni respiratorie ricorrenti può essere utile un adeguato supporto di micronutrienti necessari all’attività del sistema immunitario, come le vitamine del gruppo B, così come per i problemi intestinali e nel caso di pratica di un’attività sportiva ad elevato dispendio energetico. Infine per l’obesità infantile, in cui la supplementazione può migliorare l’efficienza dei processi metabolici.
I “B top five” diventeranno un documento che sarà distribuito dai prossimi mesi ai pediatri.