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Le bufale sul Covid 19 si susseguono e il Ministero della Salute continua ad aggiornare il proprio sito sfatandole una ad una. Ecco il nuovo elenco.

Dall’acqua del rubinetto al bagno con l’acqua bollente, dalle mascherine fatte in casa agli essiccatori ad aria calda per le mani. Le fake news certamente non risparmiano in fantasia. E il Ministero prosegue settimanalmente la sua caccia.

Ecco altre 10 bufale sfatate questa settimana dal ministero della Salute.

1. Ci si può infettare con il nuovo coronavirus bevendo l’acqua del rubinetto FALSO!

Bere l’acqua del rubinetto è sicuro. Le pratiche di depurazione cui è sottoposta l’acqua del rubinetto sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) e alla fase finale di disinfezione.

2. Il virus si trasmette per via alimentare FALSO!

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.

3. Gli essiccatori per mani ad aria calda uccidono il nuovo coronavirus FALSO!

Non ci sono evidenze scientifiche che gli essiccatori per mani ad aria calda siano in grado di uccidere il nuovo coronavirus. Per proteggersi dall’infezione il metodo più sicuro è quello di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol. Dopo aver pulito le mani bisogna asciugarle accuratamente.

4. Le mascherine fatte in casa proteggono dal nuovo coronavirus FALSO!

L’uso di maschere fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone) non è consigliato: non sono dispositivi di protezione (DPI) e quindi non hanno i requisiti richiesti ai DPI e la loro capacità protettiva non è nota.

5. Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo coronavirus FALSO!

Indossare più mascherine sovrapposte non è utile. Le mascherine aiutano a limitare la diffusione del virus ma il loro utilizzo deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Inoltre l’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

6. Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19 FALSO!

Secondo L’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2 in quanto l’atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare forme di malattia gravi, come la polmonite.

7. Le zampe dei cani possono essere veicolo di coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina FALSO!

Non ci sono attualmente evidenze che i cani e gli animali d’affezione in generale possano trasmettere il coronavirus. La candeggina non va assolutamente usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua. Quando si rientra in casa è opportuno provvedere alla sua igiene pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro) e poi asciugandole bene. Non vanno usati prodotti aggressivi né quelli a base alcolica perché possono indurre fenomeni irritativi, causando prurito. Il mantello va, invece, spazzolato e poi passato con un panno umido.

8. Fare un bagno caldo previene il COVID-19 FALSO!

Fare il bagno caldo non previene lo sviluppo di COVID-19. La normale temperatura corporea rimane tra 36,5° e 37° C, indipendentemente dalla temperatura del bagno o della doccia che facciamo. Fare un bagno con acqua estremamente calda può essere dannoso e provocare bruciature alla pelle. Il modo migliore per proteggersi da COVID-19 è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzione a base di alcol. In questo modo si eliminano i virus eventualmente presenti sulle mani e non si corre il rischio di infezioni che potrebbero verificarsi toccando naso, bocca e occhi.

9. Chi abita in zone con clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo coronavirus FALSO!

Le evidenze attuali indicano che il nuovo coronavirus può essere trasmesso in tutte le aree, comprese quelle con clima caldo e umido.

10. Se si hanno avuto contatti con soggetti positivi al virus si possono prendere dei medicinali che prevengono l’infezione FALSO!

Non esiste ancora nessuna terapia utilizzabile in via preventiva. 
L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato diversi studi per la sperimentazione di medicinali per il trattamento di Covid-19 e l’Agenzia europea del Farmaco (EMA) ha comunicato che attualmente ci sono 40 medicinali e 12 vaccini in via di sviluppo e che su due vaccini sono stati avviati studi clinici di Fase I.
Sono ancora tutti studi sperimentali e nessun farmaco ha ancora dimostrato la sua efficacia nel trattamento di COVID-19.


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Dai gargarismi con la candeggina al taglio della barba quali armi per combattere il virus, ovviamente inutili, al vaccino anti Tbc che proteggerebbe gli immigrati dal contagio. Fino al ruolo della rete 5G tra le cause dell’epidemia. Tante sciocchezze che però circolano in rete e che fanno solo danno.

Dopo la prima serie di fake smentite dal Ministero la scorsa settimana, il Ministero della Salute e l’ISS hanno messo in fila altre 10 “bufale” sul coronavirus da smentire nettamente.

Eccole:

1. Ci si può proteggere dal coronavirus facendo gargarismi con la candeggina, assumendo acido acetico o steroidi e utilizzando oli essenziali e acqua salata. FALSO! Nessuna di queste pratiche protegge dal nuovo coronavirus e alcune di queste sono pericolose per la salute.

2. I bambini non rischiano di essere contagiati dal nuovo coronavirusFALSO! I bambini non sono immuni all’infezione da nuovo coronavirus. Anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia Covid-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini.

3. Al rientro in casa bisogna sempre lavare gli indumenti indossati e anche i capelliFALSO! Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.

4. Tagliarsi la barba evita il contagioFALSO! La bufala nasce da una sbagliata interpretazione di una infografica del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.

5. Il coronavirus rende sterili, soprattutto gli uominiFALSO! Non ci sono evidenze scientifiche che l’infezione da nuovo coronavirus sia causa di sterilità femminile o maschile.

6. Se vieni contagiato, te ne accorgi sempreFALSO! La malattia Covid-19 può dare luogo in alcuni casi ad una sintomatologia simile a quella di altre malattie respiratorie come l’influenza e il raffreddore comune, con tosse secca, febbre, stanchezza; in altri casi si manifesta con sintomi diversi, diarrea, iperemia congiuntivale, mal di gola, dolori muscolari, naso che cola, fino ad arrivare a difficoltà respiratorie e polmoniti. Inizialmente e generalmente questi sintomi sono lievi pertanto è possibile non accorgersi subito della loro comparsa.

7. C’è correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5GFALSO! Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all’esposizione alle tecnologie wireless.

8. Gli animali domestici possono trasmettere il virusFALSO! Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo coronavirus e trasmetterlo all’uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune prassi per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all’uomo.

9. Il nuovo coronavirus è un ceppo di virus dell’influenza che è mutatoFALSO! I coronavirus sono una famiglia di virus che possono infettare l’uomo e trasmettere diverse malattie. Il virus Sars-CoV-2, che provoca la malattia denominata Covid-19, mostra alcune somiglianze con altri virus, quattro dei quali possono causare normali raffreddori. Osservati al microscopio i cinque virus mostrano una conformazione simile, che sfrutta le proteine (spike) dalla forma appuntita per infettare le cellule umane.

10. Gli extracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la TubercolosiFALSO! Il vaccino per la Tubercolosi non ha nulla a che vedere con il Coronavirus: la TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.


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Si tratta di domande frequenti a cui spesso vengono date risposte incomplete o fuorvianti. Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità le hanno analizzate e per ognuna di essa forniscono oggi una risposta esaustiva su cosa si rischia effettivamente e su quali precauzioni è comunque bene prendere.

Nel pieno dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del nuovo coronavirus tanti sono i dubbi e le richieste di chiarimento che arrivano da parte dei cittadini sulle modalità di contagio. In rete e sul web circolano tante informazioni non veritiere e questo non fa che aumentare la confusione.

L’Istituto Superiore di Sanità ha sottoposto ai suoi esperti quattro domande frequenti e concrete che riguardano alimenti e animali cui dare risposta per fugare ogni dubbio.

Il pane fresco o le verdure crude possono essere contaminate da nuovo coronavirus e trasmettere l’infezione a chi li mangia?
Allo stato attuale non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del virus sulla superficie degli alimenti, ma la possibilità di trasmissione del virus attraverso il pane fresco, o altri tipi di alimenti è poco probabile, visto che la modalità di trasmissione è principalmente attraverso le goccioline che contengono secrezioni respiratorie (droplets) o per contatto, purché manipolando il pane, come altri alimenti, sia rispettata l’igiene delle mani, che consiste nel  lavaggio accurato con acqua e sapone per almeno 20 secondi, e in caso di tosse o starnuti si usi un fazzoletto usa e getta per coprire le vie respiratorie e poi si lavino subito le mani prima di toccare il pane o le verdure.

La suola delle scarpe può portare il virus in casa contaminando le superfici e esponendo al contagio?
Il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti non è attualmente noto. Teoricamente se si passa con la suola delle scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola e possa essere portato in casa. Tuttavia, il pavimento non è una delle superfici che normalmente tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile.  In presenza di bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita)

Se torno da una passeggiata con il mio cane devo pulirgli le zampe?
La sopravvivenza del nuovo Coronavirus negli ambienti esterni non è al momento nota con certezza. Se il cane viene a contatto con le zampe con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette è teoricamente possibile che possa trasportare il virus anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo. Quindi, si tratta di osservare l’igiene accurata delle superfici e delle mani lavando i pavimenti con soluzioni a base di cloro all’0.1% (la comune candeggina o varechina), le altre superfici con soluzioni a base di cloro allo 0,5% e le mani con acqua e sapone per oltre 20 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica, per uccidere i virus. E’ possibile al rientro a casa lavare le zampe del cane con acqua e sapone, analogamente a quanto facciamo con le nostre mani, avendo cura di asciugarle bene e comunque è opportuno evitare di farlo salire con le zampe su superfici con le quali veniamo a contatto (ad esempio su letti o divani).

Se si è dovuti uscire per lavoro o emergenze, al rientro in casa bisogna lavare i capelli e gli indumenti indossati? Il virus sopravvive su capelli e indumenti?
Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.


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Redatti dagli esperti dell’Istituto “San Gallicano” (IRCCS) di Roma ecco una serie di consigli e raccomandazioni per l’igiene delle mani. Morrone: “Importante lavarsi le mani ma senza danneggiare la barriera cutanea”. “Lavarsi le mani nel corso della pandemia da coronavirus è fondamentale ma non deve diventare un’operazione ‘maniacale’, con il rischio di infezioni o la comparsa di dermatiti irritative o allergiche”.

“L’igiene delle mani è fondamentale per la prevenzione di molte infezioni perché rimuove i microrganismi che possono essersi depositati sulla pelle attraverso micro-gocce presenti nell’aria o attraverso il contatto con oggetti o superfici contaminate. È importante che le pratiche di igiene non alterino il film idrolipidico della cute per evitare che il suo ruolo di barriera non venga compromesso. Per questo, lavarsi le mani nel corso della pandemia da coronavirus è fondamentale – spiega il prof. Aldo Morrone, direttore scientifico dell’Istituto dermatologico San Gallicano (IRCCS) -, ma non deve diventare un’operazione ‘maniacale’, con il rischio di infezioni o la comparsa di dermatiti irritative o allergiche”.

Qui di seguito il decalogo con alcuni consigli dei dermatologi del San Gallicano:

1. La pelle è un organo barriera che svolge un ruolo fondamentale nella difesa dell’organismo dall’ambiente esterno. Oltre che essere un organo di senso e di relazione, ha una funzione primaria di difesa dagli agenti fisici, chimici e biologici, rappresentando la prima linea di difesa contro patogeni invasivi. Questa funzione viene svolta sia grazie alla protezione fornita dallo strato corneo, che attraverso la sintesi di mediatori dell’infiammazione, come prostaglandine, leucotrieni, citochine, ecc.

2. La cute integra rappresenta una barriera nei confronti della penetrazione di numerosi batteri e virus, ma la sua integrità è fondamentale per preservare l’organismo da malattie infettive.

3. Il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), causa dell’attuale pandemia, si trasmette principalmente attraverso la saliva e contatti diretti personali, per esempio con le mani “contaminate”.

4. Questo virus non è in grado di attraversare la cute. Le micro-gocce di saliva (droplet) eliminate dai malati, sospese in aria possono depositarsi sugli oggetti e sulle mani, che in questo modo potrebbero veicolare il virus, se portate alla bocca, o attraverso contatti diretti personali come una stretta di mano.

5. Il lavaggio delle mani con acqua e sapone ha lo scopo di garantire un’adeguata pulizia e igiene delle mani attraverso un’azione meccanica ed è raccomandato come principale e più efficace misura di prevenzione nei confronti del nuovo coronavirus. Evitare l’acqua troppo calda, perché potrebbe danneggiare il film idrolipidico della pelle.

6. Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. Solo in assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti igienizzanti per le mani (gel idroalcolici) contenenti almeno il 60% di alcol. Una corretta igiene delle mani richiede che ci si lavi per almeno 40-60 secondi.

7. I gel idroalcolici vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci. Tuttavia, è necessario fare attenzione a non abusarne, dal momento che, se usati frequentemente, potrebbero provocare secchezza della cute, alterando la sua funzione protettiva e inoltre favorire nei batteri lo sviluppo di resistenze, aumentando di conseguenza il rischio di infezioni.

8. Avere cura delle unghie, mantenendole corte, evitando di “mordicchiare” le “pellicine” (cuticole), perché potrebbero crearsi micro-ferite che possono costituire la porta di accesso a virus e batteri.

9. Utilizzare creme idratanti che aiutino la pelle a ritrovare il suo naturale equilibrio, soprattutto se si avverte particolare secchezza delle mani.

10. Prestare particolare attenzione a queste precauzioni se si è affetti da patologie dermatologiche, come la dermatite atopica, che espongono già a maggior rischio di contrarre infezioni.


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Gli esperti: “Seguire uno stile di vita alimentare corretto aiuta a facilitare il processo di guarigione e in tempi come questi, di smart working e mobilità ridotta tra le mura di casa, a evitare di mettere su chili di troppo”.

“Non esistono diete miracolose contro le infezioni virali. Sicuramente però seguire uno stile di vita alimentare corretto aiuta a facilitare il processo di guarigione e in tempi come questi, di smart working e mobilità ridotta tra le mura di casa, a evitare di mettere su chili di troppo”. Ecco che arrivano i suggerimenti utili per una sana alimentazione durante l’isolamento sociale arrivano dalla Società italiana di nutrizione umana.

1. Per evitare un aumento di peso, porta in tavola solo quello che hai deciso di mangiare, serviti una porzione “giusta” di ogni portata e non aggiungere altro, riduci il consumo di bevande zuccherate e di altri prodotti ricchi di zuccheri, evita l’abuso di sale e di condimenti ricchi di grassi.

2. Soprattutto consuma almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, fonti di minerali e vitamine (particolarmente vit. C e vit. A) utili a rafforzare le difese immunitarie e la protezione delle vie respiratorie.

3. Sforzati di mantenere una regolare sia pur limitata attività motoria, ad es. cyclette, tapis roulant ma anche ginnastica a corpo libero 1 o 2 volte al giorno e cerca se possibile di esporre ogni giorno braccia e gambe al sole per 15-30 minuti per favorire la sintesi endogena di vitamina D.

4. Rifletti che la necessità di restare a casa e in famiglia può essere un’opportunità per dedicare maggiore attenzione e un po’ più di tempo alla preparazione di cibi più salutari e più gustosi, nel rispetto delle nostre tradizioni mediterranee: se ne gioveranno la salute ma anche l’umore.

5. Non assaggiare durante la preparazione dei piatti e non mangiare mai in piedi e frettolosamente, ma apparecchia ogni volta la tavola: dedica tempo alla convivialità nei pasti perché momento di aggregazione con la famiglia e di utilità per incoraggiare i ragazzi ad avere ogni giorno un’alimentazione varia, ricca di frutta, verdura e legumi fornendo loro il buon esempio.

6. Fai in modo che i bambini ti aiutino nella preparazione del cibo: in questo modo eviterai la noia e i capricci ed è sempre più divertente e più facile mangiare ciò che si è scelto e si è aiutato a preparare.


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Dall’Istituto Superiore di Sanità una serie di semplici raccomandazioni per mantenere l’aria pulita nelle nostre case rendendo più salubre il periodo di isolamento o quarantena.

Dai consigli sul ricambio d’aria in casa, negli uffici, nelle farmacie e in tutti i luoghi chiusi all’uso dei prodotti detergenti per sanificare le superfici, fino agli impianti di ventilazione alla pulizia regolare dei filtri e alla manutenzione e ai dosaggi dei detergenti. Ecco una serie di raccomandazioni sul ricambio d’aria, i prodotti di pulizia e i sistemi di ventilazione, a cura del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento indoor dell’Istituto Superiore di Sanità.

“Utili sempre – sottolinea l’ISS – ma in particolare in questo momento in cui l’igiene dell’aria e delle superfici deve essere più accurata”.

Ricambio dell’aria

– Garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti: casa, uffici, strutture sanitarie, farmacie, parafarmacie, banche, poste, supermercati, mezzi di trasporto.
– Aprire regolarmente le finestre scegliendo quelle più distanti dalle strade trafficate.
– Non aprire le finestre durante le ore di punta del traffico e non lasciarle aperte la notte.
– Ottimizzare l’apertura in funzione delle attività svolte.

Pulizia

– Prima di utilizzare i prodotti per la pulizia leggi attentamente le istruzioni e rispetta i dosaggi d’uso raccomandati sulle confezioni (vedi simboli di pericolo sulle etichette).
– Pulire i diversi ambienti, materiali e arredi utilizzando acqua e sapone e/o alcol etilico 75% e/o ipoclorito di sodio 0,5%. In tutti i casi le pulizie devono essere eseguite con guanti e/o dispositivi di protezione individuale.
– Non miscelare i prodotti di pulizia, in particolare quelli contenenti candeggina o ammoniaca con altri prodotti. Sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia e la sanificazione, arieggiare gli ambienti.

Impianti di ventilazione

A casa
– Pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%.
 
Negli uffici e nei luoghi pubblici
– Gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento. Tenere sotto controllo i parametri microclimatici (es. temperatura, umidità relativa, CO2).
– Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) eliminare totalmente il ricircolo dell’aria.
– Pulire regolarmente i filtri e acquisire informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento ed eventualmente sostituirlo con un pacco filtrante più efficiente.


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I guanti in lattice possono prevenire le infezioni ma non sostituiscano la corretta igiene delle mani. Vanno inoltre cambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati.

L’uso dei guanti in lattice, come quello delle mascherine, aiuta a prevenire le infezioni ma solo a determinate condizioni. Diversamente, il dispositivo di protezione può diventare un veicolo di contagio.

Per questo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fornisce le indicazioni per un loro utilizzo corretto, eccole:
 
Sì ai guanti a patto che:
– non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per 60 secondi;
– siano ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati;
– come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi;
– siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato; 
– non siano riutilizzati.

Dove sono necessari?
– In alcuni contesti lavorativi come per esempio personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti.
– Sono indispensabili nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare a malati.


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Nasce da una corrispondenza da poco pubblicata sul Journal of digestive disease l’ipotesi di una correlazione tra l’infezione da Sars-coV-2 e alterazioni del microbiota intestinale e di un potenziale ruolo terapeutico dei probiotici.
È noto che la sintomatologia primaria causata dal Coronavirus è a carico delle vie respiratorie, con la comparsa di tosse, febbre e dispnea sino alla manifestazione più grave, ovvero la polmonite interstiziale bilaterale.

Esiste però una percentuale variabile, ma non trascurabile, di pazienti che accusa sintomi gastrointestinali come diarrea (2% ‐10,1%), nausea e vomito (1% ‐3,6%). Ricercatori del People’s Hospital dell’Università di Wuhan hanno identificato la presenza di acidi nucleici del virus in campioni fecali e tamponi anali, mettendo in guardia gli operatori sanitari anche sulla trasmissione oro-fecale del virus e non soltanto su quella aerea.

Come mai, dunque, sintomi respiratori e gastrointestinali?

L’ipotesi più accreditata vede come protagonista il recettore cui le spike protein, ovvero gli “spuntoni” del virus, si attaccano per penetrare nelle cellule bersaglio. Si tratta di Ace2, proteina di membrana presente nelle cellule epiteliali sia a livello polmonare, che intestinale. In quest’ultimo caso, soprattutto nelle cellule epiteliali dell’intestino tenue. Ace2, inoltre, ha già dato prova di interazione con i batteri intestinali laddove alcuni studi hanno messo in correlazione alcune sue mutazioni con un’alterazione del microbiota e conseguente minor rilascio di peptidi antimicrobici.

“I rapporti tra vie respiratorie e tratto gastrointestinale non sono ancora del tutto compresi”, dicono gli Autori. “Sappiamo che, in generale, i pazienti con infezioni respiratorie presentano generalmente anche disturbi gastrointestinali correlati a un decorso clinico più grave della malattia, fenomeno osservato anche in caso di Covid-19. Numerosi studi hanno dimostrato che agire anche sul microbiota intestinale può ridurre l’enterite e la polmonite associata a ventilazione meccanica. Attualmente, non vi sono prove cliniche che una modulazione del microbiota intestinale possa svolgere un’azione terapeutica nel trattamento di Covid-19, ma vi è un razionale che ci consente di ipotizzare un possibile ruolo, magari adiuvante”.

Da inizio dello scorso febbraio, le linee-guida  della China’s national health commission and national administration of traditional chinese medicine, raccomandano l’utilizzo di probiotici nel trattamento di pazienti con grave infezione da Sars-coV-2 per mantenere l’equilibrio della flora intestinale e prevenire il rischio di sovrainfezioni batteriche, un segnale importante dell’attenzione al ruolo del microbiota intestinale in corso di infezione da coronavirus da parte degli stessi operatori sanitari impegnati in prima linea.

“È una corsa contro il tempo alla ricerca di una cura per Covid-19 al momento purtroppo non disponibile”, concludono gli Autori. “La nostra ipotesi è che i probiotici possano migliorare i sintomi gastrointestinali e proteggere anche l’apparato respiratorio, ma bisogna condurre studi specifici su questo aspetto. Un appello che però ci sentiamo di fare ai medici impegnati sul fronte è, comunque, di porre molta attenzione ai pazienti che presentano inizialmente una sintomatologia atipica di carattere gastrointestinale”.

Nicola Miglino


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Dalle misure igieniche da rispettare con precisione all’importanza di spiegare ai bambini (in modo adeguato al grado di comprensione e alla maturità emotiva di ciascun soggetto) ciò che sta avvenendo intorno a loro. E ancora, dalle indicazioni su come trattenere i piccoli in casa fino ai canali Tv più adeguati, alle letture consigliate per fasce di età. Un vero e proprio vademecum per i genitori consigliato da un pool di pediatri di famiglia, universitari e ospedalieri

E’ molto importante che anche i bambini seguano tutte le misure di prevenzione e igiene consigliate dalle autorità sanitarie per gli adulti.
Ecco quindi che un pool di esperti pediatri ha indicato le misure igienico sanitarie da rispettare con precisione.

A) Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 1 minuto cantando due volte “tanti auguri a te” e ricordarsi di chiudere il rubinetto dell’acqua con un fazzolettino di carta

B) Aiutare il bambino a non toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate

C) Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di tosse, raffreddore o mal di gola

D) Evitare abbracci e strette di mano; non far baciare il bambino da nessuno

E) È necessario che anche il bambino stia a distanza di almeno un metro da chiunque

F) Farlo starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie, se non si riesce e si sporca le manine provvedere a lavargliele subito con acqua e sapone

G) Evitare di scambiarsi bottiglie, bicchieri e posate, ognuno adoperi la sua

H) Pulire le superfici dove il bambino gioca o studia con disinfettanti a base di alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina)

I) Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate

L) I bambini, come gli adulti, devono in questo momento restare a casa, non è consigliabile la passeggiata al parco specie se ci sono altri bambini o adulti. Comprendiamo che non è facile tenere i bambini in casa ma adesso è necessario, anche perché i bambini possono trasmettere l’infezione ai nonni, e per i nonni è pericolosa

M) E’ importante spiegare ai bambini (in modo adeguato al grado di comprensione e alla maturità emotiva di ciascun soggetto) ciò che sta avvenendo intorno a loro. Non ricevere spiegazioni dagli adulti in un contesto di tensione ben percepibile rischia infatti di generare un’ansia ancora maggiore rispetto a quella che può generare una consapevolezza ben gestita

N) Attenzione agli Smartphone. Pulire accuratamente i dispositivi almeno una volta al giorno e evitare di farli utilizzare da altre persone, anche della stessa famiglia, contemporaneamente. Evitare di passare di mano il telefonino durante una chiamata alla sorella o alla mamma. La maggior parte dei produttori di dispositivi elettronici confermano che la prima cosa da fare per pulire il proprio smartphone, dopo averlo spento e aver staccato eventuali cavi attaccati, è passare un panno morbido di quelli senza pelucchi. Per quanto riguarda le cover dei telefoni, vanno pulite anche quelle — i normali prodotti detergenti che avete in casa andranno bene

O) Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. Non esistono farmaci né vitamine che possono fermare o prevenire l’infezione. Se il bambino ha la febbre, restate a casa, somministrate i soliti farmaci antipiretici (paracetamolo) e avvertite al telefono il vostro pediatra senza recarvi però al suo studio né tantomeno al pronto soccorso. Il pediatra al telefono saprà consigliarvi su cosa fare

P) Non c’è nessuna necessità di modificare la dieta, nessun alimento può servire per contrastare il virus

Q) Infine prima di pensare di uscire a fare una passeggiata facciamoci questa domanda “È davvero necessario spostarmi?” la risposta di ognuno di noi deve tener conto della salute di tutti noi. Cosa si può fare a casa? Tante cose e ogni mamma e papà ne saprà inventarne una giusta per il proprio bambino: Possiamo fare tante di quelle cose… Ad esempio cercare tra le cose vecchie, e trovare qualcosa da mostrare ai nostri bambini di come eravamo, come giocavamo, dove siamo andati in vacanza. O leggere assieme, guardare atlanti, o perché no anche un libro di cucina. O ancora sentire musica, scegliendo quello che ci piace e che può piacere. O giocare, con giochi vecchi, giochi nuovi o anche nessun gioco, solo quello che troviamo in giro: tappi di sughero, scatole di cartone, spaghi, carta colorata, colla, plastilina. O guardare dalla finestra e commentare, quello che si vede e quello che non si vede più. O usare, questa volta bene, il cellulare, per chiamare i nonni e chiedere come stanno, o l’amico della scuola. Insomma, non bisogna per forza ricorrere alle cose pronte, video, audio o altro. Ci si può fare venire qualche idea da soli, sarà più divertente. La tv può aiutare: su sette canali del digitale terrestre da 40 a 46 ci sono trasmissioni per bambini e ragazzi. I genitori li guardino e scelgano per l’età. Sul 43 (Rai Yoyo) alle 16.20 c’è di nuovo l’Albero Azzurro per bambini fra i 4 e i 7 anni, un bel programma che forse molti genitori hanno visto da bambini. I libri sono molto utili. ecco una breve bibliografia per fasce di età 0-10 anni

L’elenco dei Pediatri estensori dei consigli: 

Generoso Andria – pediatra emerito Università Federico II, Napoli

Giancarlo Biasini – pediatra emerito ospedale Bufalini, Cesena

Giovanni Corsello – pediatra Università degli studi, Palermo

Daniele De Brasi – pediatra ospedaliero Santobono Napoli; associazione culturale pediatri Campania

Stefania Manetti – pediatra di famiglia piano di Sorrento, Napoli

Paolo Siani – pediatra ospedaliero, Santobono e parlamentare, Napoli

Giorgio Tamburlini – pediatra e presidente del centro salute del bambino, Trieste

Alberto Villani – pediatra ospedaliero Bambino Gesù e presidente società italiana di pediatria, Roma

Federica Zanetto – pediatra di famiglia e presidente associazione culturale pediatri, Milano.


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