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Fare attività fisica in gravidanza può abbreviare i tempi del travaglio di 50 minuti e renderlo più tranquillo. Benefici si hanno con esercizi regolari del pavimento pelvico, jogging e allenamento con i pesi.

E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università Politecnica di Madrid, pubblicato sulla rivista European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology.

Gli studiosi hanno monitorato 508 donne a partire dal primo trimestre di gravidanza. A metà di loro è stato assegnato il compito di fare tre allenamenti di un’ora a settimana a ritmo moderato, mentre alle altre è stato fornito solo un counseling prenatale. Oltre la metà delle partecipanti alla ricerca hanno partorito naturalmente, ed è stata osservata un’importante disparità tra coloro che si erano esercitate in maniera regolare e coloro che invece non lo avevano fatto.

Il gruppo che aveva fatto attività fisica aveva una durata totale media del travaglio di sette ore e mezza (450 minuti), mentre in chi aveva ricevuto solo il counseling prenatale occorrevano circa otto ore e mezza (500 minuti) prima della nascita del bimbo. Gli studiosi spiegano che è probabile le donne che sono fisicamente in forma abbiano muscoli più forti che le aiutano a sostenere il percorso che porta al parto, in particolare nella fase di spinta, per questo sperano che i risultati incoraggino a non temere l’esercizio fisico durante la gestazione tenuto conto anche del fatto che è fondamentale per prevenire complicazioni potenzialmente pericolose durante il travaglio.

ANSA


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Oltre a prevenire malattie cardiache, diabete e cancro, la dieta mediterranea è un vero e proprio elisir di salute per le donne in menopausa. Sembra esser legata infatti anche a una maggiore massa muscolare e densità ossea, può quindi essere «un’utile strategia non medica per la prevenzione dell’osteoporosi e delle fratture»

Sono queste le conclusioni di un nuovo studio presentato all’ENDO 2018, il 100/mo incontro annuale della Endocrine Society in corso a Chicago. Tanta frutta e verdura, cereali, olio d’oliva e semi; moderata assunzione di pesce; basso consumo di latticini e carni rosse; bere regolarmente, ma moderatamente, vino rosso.

Questi i capisaldi della dieta più famosa al mondo e più amata dai medici. Pochi studi, tuttavia, ne hanno dimostrato gli effetti sulla composizione corporea dopo la menopausa, periodo della vita della donna in cui il calo di estrogeni accelera la perdita di massa ossea e riduce la massa muscolare, aumentando il rischio di fratture e peggiorando la qualità di vita. I ricercatori della Universidade Federal do Rio Grande do Sul in Brasile hanno reclutato 103 donne sane con un’età media di 55 anni e andate in menopausa 5,5 anni prima, in media.

Tutte sono state sottoposte a esami per valutare la densità minerale ossea e la massa muscolare scheletrica. Quindi hanno anche compilato un questionario alimentare su ciò che avevano mangiato nel mese precedente. Ne è emerso che una migliore aderenza alla dieta mediterranea era significativamente associata con maggiore densità minerale ossea misurata alla colonna lombare e con una maggiore massa muscolare. Questa associazione, era indipendente dall’uso di terapia ormonale o dal livello di attività fisica.

«La dieta mediterranea potrebbe favorire il mantenimento della massa ossea e di quella muscolare grazie all’effetto protettivo di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie di cui è ricca», spiega il presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) Raffaele Antonelli Incalzi.

ANSA


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Possiamo prevenire l’infestazione dei parassiti scegliendo un buon prodotto antiparassitario che sia adatto alle abitudini dell’animale.

Per quanto riguarda la formulazione, il mercato ne offre una grande quantità, da scegliere in base alle necessità ed all’amico a 4 zampe da proteggere.

SPOT-ON
Sono gocce, contenute in fialette, che devono essere applicate sulla cute del cane o del gatto. Si diffondono nello strato lipidico superficiale della pelle e vengono lentamente eliminati con il fisiologico ricambio delle cellule cutanee. I parassiti vengono uccisi entrando in contatto con la pelle dell’animale.

COLLARI
I principi attivi si distribuiscono su tutto il corpo dell’animale nello strato lipidico della pelle quindi i parassiti vengono eliminati dopo essere venuti a contatto con la pelle.
I collari sono di facile utilizzo ed hanno una lunga durata arrivando in alcuni casi ad offrire parecchi mesi di protezione.

ANTIPARASSITARI PER BOCCA
Vengono assorbiti nel sangue distribuendosi in vari organi.
Uccidono i parassiti solo dopo che questi hanno punto l’animale entrando in contatto con il principio attivo.


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Le zanzare sono insetti diffusi ovunque e molto conosciuti.

I pappataci o flebotomi sono insetti di 2-3mm, simili ai moscerini, le cui femmine succhiano il sangue.

Il pappatacio e la zanzara sono particolarmente attivi da aprile a ottobre e nelle ore serali e notturne, mentre nelle ore calde riposano nascosti.

Le punture di questi insetti possono causare prurito, ponfi e reazioni allergiche.

I pappataci sono responsabili della trasmissione di una patologia molto grave, la leishmaniosi, quando nel loro apparato digerente è presente un parassita, la leishmania.

Le zanzare possono trasmettere la filariosi, causata da un parassita che si insedia nel cuore e nell’arteria polmonare.


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Le zecche sono parassiti che si nutrono di grandi quantità di sangue, sono lunghe da 1 a 3 mm ma, dopo il pasto, possono raggiungere il centimetro.

Il ciclo vitale di una zecca può variare da alcuni mesi a molti anni, le femmine depongono le uova in aree con vegetazione folta e servono circa due settimane perché si schiudano.

Le zecche sono presenti soprattutto in primavera ed estate ma anche in autunno, sono attive sopra i 7o C ma sopravvivono anche nelle stagioni fredde entrando in un specie di letargo che consente loro di rimanere in vita senza nutrirsi anche per lungo tempo.

Una volta salita sull’animale la zecca inserisce l’apparato boccale nella sua pelle e si ancora saldamente a lui.

Con le loro punture possono trasmettere numerose malattie, possono ospitare diversi germi e, attraverso le punture, possono trasmetterli agli animali. Possono causare infiammazioni e reazioni locali; nelle infestazioni più gravi possono arrivare anche a causare anemia.


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Le pulci sono insetti di 1-4 mm, privi di ali, che possono spiccare lunghi salti grazie alle zampe posteriori molto forti.

Si nutrono del sangue di cani, gatti e altri mammiferi durante tutto il loro ciclo vitale. Le pulci adulte vivono sull’animale per periodi molto lunghi e depongono le uova soprattutto di notte. Le uova cadono a terra, si schiudono e liberano nell’ambiente circostante le larve da cui si formano nuove pulci che saltano sull’animale infestandolo ulteriormente. Una pulce femmina depone circa 2000 uova nel corso della sua vita, che può durare da tre a sei settimane.

Le punture delle pulci possono causare:

– infiammazione e forte prurito

– dermatite allergica

– trasmissione di verminosi intestinali e batteri

– debilitazione, dimagrimento e, nei casi più gravi, anemia.

Alcuni animali sono allergici alla saliva delle pulci e quindi si può scatenare un’allergia con prurito, eritema e perdita di pelo.


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I parassiti sono piccoli organismi che utilizzano le sostanze presenti nel corpo del loro ospite per nutrirsi.

Attraverso le loro punture causano ai nostri animali stress,eritemi e possono debilitarlo.

I parassiti possono trasmettere anche virus, batteri e altri agenti infettivi responsabili di malattie pericolose, per questo gli animali devono essere protetti con un antiparassitario da utilizzare durante tutto l’anno.

I parassiti esterni che più frequentemente attaccano i nostri animali sono: pulci, zecche, zanzare, pappataci o flebotomi.

Quando pungono gli animali per succhiare il loro sangue, quasi tutti i parassiti rilasciano saliva mista ad una sostanza anestetizzante che impedisce alla preda di avvertire la loro presenza così che possono succhiare indisturbati.

Oggi esistono diverse formule per proteggere i nostri animali; possono avere efficacia e metodo di somministrazione diversi e, se usati in modo regolare e per lungo tempo, prevengono le infestazioni.


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Niente più obbligo di certificato medico per l’attività sportiva in età prescolare, dei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, ad eccezione dei casi specifici indicati dal pediatra. È quanto stabilito dal decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dello Sport.

Nel provvedimento si spiega come la Federazione italiana medici pediatri abbia segnalato la necessità di escludere questi bambini dall’obbligo della certificazione medica per promuovere l’attività fisica organizzata dei bambini, facilitare l’approccio all’attività motoria costante fin dai primi anni di vita, favorire un corretto modello di comportamento permanente, nonché evitare di gravare i cittadini ed il Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni. 


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Seguire un’alimentazione vegetariana che escluda in modo assoluto ogni tipo di alimento animale espone neonati e bambini a complicanze di tipo metabolico che possono seriamente minarne la salute. È importante, quindi, che i genitori che non mangiano e non fanno consumare ai propri figli prodotti d’origine animale informino della scelta il pediatra di famiglia.

Va infatti pianificata una corretta supplementazione alimentare e le sue indicazioni devono essere seguite scrupolosamente.

La Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) guarda con grande preoccupazione all’aumento di casi di neonati e di bambini con problemi neurologici attribuibili ad errori alimentari legati ad una dieta vegetariana incongrua.

Per questo la Società Scientifica ha deciso di ribadire il contenuto del Position Paper del 2017 realizzato insieme alla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e alla Società di Medicina Perinatale (SIMP).

“Il pediatra ha il compito e il privilegio di aiutare i genitori a sviluppare e mantenere corretti stili alimentari per sé e per i propri figli dalla nascita fino all’adolescenza – sottolinea Paolo Biasci, Presidente Nazionale Fimp – pertanto ci troviamo in prima linea nell’accompagnare anche quelle famiglie che scelgono un’alimentazione a base vegetale parziale o totale. Senza una nostra corretta consulenza il rischio è che i genitori cerchino informazioni nei forum presenti nel web rifugiandosi in pericolosi fai-da-te”.

ANSA


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giovedì 22

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