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Non è mai tardi per iniziare a fare ginnastica. Anche quando si è avanti con l’età la capacità di costruire massa muscolare è la stessa degli atleti.

Gli studiosi hanno confrontato la capacità di potenziare la muscolatura in due gruppi di uomini over 70. Il primo gruppo, classificato come ‘atleti’, comprendeva persone tra i 70 e gli 80 anni che avevano fatto esercizio per tutta la vita e continuavano a competere ai massimi livelli nel loro sport. Il secondo era composto da individui sani di età simile, che non avevano mai partecipato a programmi di esercizi strutturati.

Ciascun partecipante si è allenato con i pesi e i ricercatori hanno effettuato biopsie muscolari 48 ore prima e subito dopo. I ricercatori si aspettavano che gli atleti avessero una maggiore capacità di aumentare la massa muscolare. Dai risultati è emersa invece la stessa risposta all’esercizio fisico in entrambe i gruppi.

«Il nostro studio – evidenzia il ricercatore capo, Leigh Breen – mostra chiaramente che non importa se non hai fatto regolarmente attività fisica per tutta la vita, si può comunque trarne beneficio ogni volta che si inizia. Ovviamente un impegno a lungo termine e l’esercizio fisico sono l’approccio migliore per raggiungere la salute complessiva, ma anche iniziare più avanti nella vita aiuterà a ritardare la fragilità legata all’età e la debolezza muscolare».

ANSA


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L’esercizio fisico aiuta a ridurre il rischio di morte prematura nei pazienti con malattie cardiovascolari, ancor più che nelle persone sane.

Le persone che fanno una maggiore attività fisica riducono il rischio di morte prematura; tuttavia l’effetto benefico dell’esercizio fisico è più evidente nelle persone con problemi cardiaci. Un gruppo di ricercatori coreani è giunto a questa conclusione valutando i livelli e l’intensità dell’esercizio fisico svolto dai partecipanti in termini di equivalente metabolico dell’attività (MET) minuti a settimana.

La salute ottimale negli adulti corrisponde a 500 minuti MET alla settimana. Nelle persone affette da malattie cardiache, per ogni 500 minuti MET alla settimana di esercizio in più, i ricercatori hanno registrato una riduzione del 14% del rischio di morte prematura. Per le persone sane invece la riduzione era del 7%.

Lo studio.

Complessivamente, i ricercatori hanno seguito 131.558 pazienti con malattie cardiovascolari e 310.240 persone sane da quando avevano circa 60 anni. A un follow-up mediano di sette anni, quelli con malattie cardiovascolari avevano più del doppio delle probabilità di morire durante lo studio rispetto agli individui sani.

“L’inattività fisica causa varie malattie non trasmissibili come la coronaropatia, il diabete e i tumori al seno e al colon, che alla fine portano a una mortalità prematura”, spiega Si-Hyuck Kang, coautore dello studio e ricercatore presso la Seoul National University. “L’attività fisica favorisce la normale crescita e il metabolismo; può inoltre contribuire al benessere, favorire il sonno e rendere più facile l’esecuzione delle attività quotidiane”.

“I benefici fisiologici dell’esercizio possono essere simili per le persone con e senza malattie cardiache, ma è possibile che i pazienti con malattie cardiache traggano maggiore beneficio dall’esercizio perché presentano molti più fattori di rischio per una morte prematura che potrebbero essere ridotti facendo più attività, ipotizza Kang. “È stato dimostrato che l’attività fisica abbassa la pressione sanguigna e il livello di zucchero e colesterolo nel sangue”.
Tra le persone con malattie cardiovascolari partecipanti, la maggior parte soffriva di cardiopatia ischemica. Le persone con malattie cardiache tendevano inoltre ad essere più anziane e avevano anche maggiori probabilità di avere altri problemi di salute come diabete, ipertensione e colesterolo elevato.

Fonte: Eur Heart J 2019

Lisa Rapaport

Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science


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Un allenamento aerobico intenso migliora le capacità di pensiero sia dei giovani adulti, sia degli over 65.

Numerosi studi hanno dimostrato che l’esercizio aerobico può migliorare le capacità cognitive negli anziani. Un nuovo piccolo studio rivela che allenamenti vigorosi aumentano le capacità di pensiero anche negli adulti più giovani.

Dopo un allenamento aerobico di sei mesi, un gruppo di adulti di età compresa tra 20 e 67 anni ha infatti mostrato miglioramenti nella funzione esecutiva – i processi cognitivi importanti per il ragionamento, la pianificazione e la risoluzione dei problemi – e l’espansione della materia grigia nella regione del cervello centrale a tali funzioni. Un gruppo di confronto, che ha fatto solo stretching e tonificazione durante lo stesso periodo non ha riportato gli stessi benefici, come hanno notato i ricercatori su Neurology.

“La gente pensa al declino mentale come a qualcosa che si verifica tardi nella vita – dice l’autore principale dello studio, Yaakov Stern, professore di neuropsicologia presso il Columbia University Medical Center di New York – Ma anche a 30 anni hai bisogno di aiuto. Molti studi mostrano un declino quasi lineare di queste funzioni dai 20 anni in poi, quindi il messaggio da portare a casa da questo studio è che l’esercizio aerobico è davvero molto importante”.

Lo studio. Stern e colleghi hanno reclutato 132 volontari dai 20 anni in su per esaminare l’impatto dell’attività aerobica sulla cognizione e sulla struttura del cervello. Nessuno dei volontari si allenava prima dello studio. Ai volontari sono stati somministrati dei test all’inizio per valutare la funzione esecutiva, la memoria episodica, la velocità di elaborazione mentale, le abilità linguistiche e l’attenzione.

I ricercatori li hanno poi assegnati in modo casuale a uno di due gruppi: una metà in quello aerobico, che si allenava per aumentare la frequenza cardiaca, mentre l’altra metà doveva compiere sessioni di tonificazione non aerobica e stretching. I volontari di ciascun gruppo hanno partecipato a quattro sessioni di allenamento settimanali per 24 settimane. Sono stati nuovamente testati per le capacità cognitive a 12 e 24 settimane. Sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale all’inizio e alla fine dello studio. Hanno concluso lo studio 44 volontari del gruppo di esercizi aerobici e 50 del gruppo di stretching.

I risultati. Alla fine del periodo di studio, il gruppo di stretching e tonificazione non ha fatto registrare un aumento delle abilità cognitive, mentre il gruppo aerobico ha visto aumenti significativi della funzione mentale a tutte le età, sebbene i partecipanti più anziani mostrassero miglioramenti maggiori rispetto ai più giovani. Le risonanze magnetiche hanno anche mostrato un aumento di spessore nella corteccia frontale del cervello in atleti aerobici alla fine delle 24 settimane.

Fonte: Neurology 2019


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Uno studio condotto in Gran Bretagna ha fatto emergere come, nel mantenimento di un buon vocabolario nella terza età, l’attività fisica quotidiana costituisca un fattore chiave

Essere fisicamente in forma aiuta gli anziani ad avere un linguaggio più appropriato rispetto ai coetanei che non svolgono regolare attività fisica. È quanto emerge da uno studio pubblicato da Scientific Reports e coordinato da Katrien Segaert, dell’Università di Birmingham, nel Regno Unito.

Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i risultati ottenuti in diversi esercizi mentali effettuati da 28 volontari a cavallo tra i 60 e i 70 anni di età. I partecipanti dovevano eseguire giochi di parole al computer e facevano anche attività sportiva con la cyclette. Per confrontare i dati ottenuti da questo gruppo, Segaert e colleghi hanno preso in considerazione giovani di 20 anni che completavano solo le valutazioni delle capacità linguistiche. Tra i giochi di parole, ai partecipanti è stato chiesto di nominare personaggi famosi come attori e politici sulla base di 20 domande. Inoltre, sono state fornite le definizioni di 20 parole usate raramente nella conversazione quotidiane e 20 parole molto comuni, per capire se gli intervistati conoscessero o meno le relative definizioni.

I risultati
Rispetto ai giovani, gli anziani hanno avuto più esitazioni sulle parole, pensando di sapere la risposta, anche se non erano in grado di darla. In questo gruppo, però, coloro che mantenevano una migliore forma fisica con la cyclette si mostravano meno titubanti. Secondo i ricercatori, la funzionalità cognitiva e le abilità linguistiche spesso diminuiscono con l’età anche tra gli anziani più sani. L’esercizio fisico, invece, sarebbe collegato a migliori capacità cognitive, come una migliore velocità di elaborazione e memoria. Poco si sa, però, del collegamento tra attività fisica e abilità linguistiche.

“Il linguaggio è un aspetto cruciale della cognizione, necessario a mantenere l’indipendenza, la comunicazione e l’interazione sociale in età avanzata”, commenta Segaert. La difficoltà nel trovare le parole è comune tra gli anziani, per questo, almeno secondo Philip Gorelick, della Michigan State University di East Lansing, indagare il potenziale dell’esercizio fisico in questo contesto è importante. “I risultati di questo studio non sono sorprendenti – ha dichiarato l’esperto, che non era coinvolto nella ricerca -, ma aggiungono dati a studi precedenti che collegano positivamente l’esercizio aerobico a vari domini cognitivi”.

Fonte: Scientific Reports


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