Non è un caso, forse, se molte mamme utilizzano il ‘baby talk’, il linguaggio fatto di suoni, cambi di intonazioni nella voce e parole che attirano l’attenzione dei piccoli. Più sono esposti a questo modo di parlare più infatti i bimbi sviluppano meglio il loro vocabolario.
Lo rileva uno studio dell’Università di Edimburgo, pubblicato su Cognitive Science. Gli studiosi hanno registrato esempi di discorsi indirizzati a 47 bambini che imparavano l’inglese. Hanno controllato le caratteristiche, oltre ad ad analizzare dei diminutivi che terminavano in ‘y’ e che contavano sillabe ripetute. Sono state poi state prese in esame anche parole onomatopeiche, come woof (il verso dei cani) e splash (che indica ad esempio il rumore prodotto da un tuffo).
I ricercatori hanno esaminato il tasso di sviluppo del linguaggio dei piccoli misurando la dimensione del vocabolario a 9, 15 e 21 mesi, scoprendo che quelli che sentivano una proporzione più alta di diminutivi e parole con sillabe ripetute, entrambi parte del ‘baby talk’, sviluppavano il linguaggio più rapidamente, mentre ciò non avveniva per quanto riguarda le espressioni onomatopeiche.
“I nostri risultati – conclude Mitsuhiko Ota, che ha guidato la ricerca – suggeriscono che diminutivi e riduplicazioni, che sono frequenti nel baby talk , in molte lingue diverse, possono facilitare la fase iniziale dello sviluppo del vocabolario”.