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La paziente, 54 anni, era costretta su una sedia a rotelle, e la sua grave malformazione era considerata inoperabile. Ora è tornata in piedi e ha iniziato la riabilitazione. L’intervento è unico nel suo genere

Intervento record al Rizzoli. Gli specialisti dell’istituto ortopedico di Bologna sono riusciti, per la prima volta, a curare una cifosi (cioè la curvatura in avanti della colonna vertebrale) di ben 100 gradi che costringeva la paziente, una donna di 54 anni, sulla sedia a rotelle. Per riportare dritta la schiena, i medici del Rizzoli hanno dovuto rimuovere due vertebre toraciche non contigue, risolvendo così una grave malformazione considerata fino ad oggi non operabile. Dopo l’intervento, e un breve periodo in terapia intensiva, la donna è tornata in piedi dopo sette giorni e ha iniziato il percorso di riabilitazione per ricominciare a camminare.

La cifosi, che non permetteva alla donna né di stare in piedi né di camminare, era stata causata da una fusione patologica (anchilosi) di cinque vertebre toraciche. I numerosi interventi precedenti non erano serviti a migliorare le condizioni della 54enne, che era considerata non più operabile per i forti rischi di lesione del midollo spinale, imprigionato nella colonna vertebrale così incurvata.

L’intervento, unico nel suo genere, è durato circa otto ore ed è stato eseguito dall’équipe di Cesare Faldini, direttore della Clinica ortopedica 1 del Rizzoli, affiancato da anestesisti, rianimatori, neurofisiologi e infermieri. Per l’operazione è stata utilizzata una tecnica in 3D per avere un modello della colonna deformata partendo dalla Tac della paziente, in modo da pianificare al meglio la rimozione delle due vertebre e guidare i chirurghi senza ledere il midollo spinale, con un movimento di correzione di oltre 90 gradi in un singolo intervento. Sulla base della Tac sono state progettate anche 12 maschere, costruite sempre con la stampa in 3D, che hanno permesso di applicare le viti nelle vertebre.

“Un risultato fino a oggi impensabile– ammette Faldini- ottenuto combinando la tradizione nella ricerca ortopedica del Rizzoli con tecniche altamente innovative, per offrire una possibilità di correzione chirurgica a quelle rare scoliosi e cifosi fino a oggi considerate inoperabili per la loro gravità”. Si tratta di situazioni rare, precisa il professore, ma “gravemente menomanti per i pazienti. Se la colonna si deforma oltre 90 gradi, cioè compie un angolo retto, da verticale diviene orizzontale, rendendo impossibile stare in piedi e avere una vita di relazione accettabile. Questi pazienti, pur avendo il midollo spinale integro, hanno il controllo volontario delle gambe ma non riescono a utilizzarle e sono costretti a sedere a causa della forma della loro spina dorsale”.

La rimozione di più vertebre in simultanea per riallineare la colonna “è un significativo passo avanti– continua Faldini- in quanto offre una soluzione per correggere cifosi e scoliosi di entità gravissima non affrontabili con tecniche alternative. In questo ambito, la fama dell’Istituto Rizzoli supera ampiamente i confini nazionali: la prestigiosa rivista americana Newsweek ci ha inserito all’11esimo posto tra le ortopedie eccellenti nel mondo e a livello di ricerca una ‘anteprima semplificata’ di questa procedura, presentata negli Stati Uniti alla prestigiosa ‘American academy of orthopaedic surgeons’ nel 2020, è stata premiata come miglior lavoro scientifico nell’ambito della chirurgia vertebrale“.


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