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Rimedi erboristici e disturbi gastrointestinali nei bambini: non ci sono evidenze scientifiche per dire che siano efficaci, anche se non producono effetti collaterali gravi. I genitori dovrebbero consultare un medico prima di provare autonomamente le terapie a base di erbe

Curare i disturbi gastrointestinali dei bambini con le erbe? Meglio di no. A questa conclusione è giunta una metanalisi condotta da ricercatori tedeschi dell’Università di Duisburg- Essen. Dennis Anheyer e colleghi  hanno esaminato i dati di 14 studi precedentemente pubblicati, per un totale di 1.927 bambini affetti da problemi gastrointestinali acuti quali diarrea, disidratazione, colica, stitichezza, dolore addominale e sindrome dell’intestino irritabile. I dati raccolti non hanno prodotto evidenze sufficienti a favore dei rimedi a base di erbe. Anzi, alcuni di questi 14 studi suggeriscono che alcuni farmaci a base di erbe possono facilitare la diarrea, il dolore addominale e la colica. In ogni caso,non sono evidenziati gravi effetti collaterali associati ai rimedi erboristici.

I commenti
“La mancanza di una ricerca concreta è purtroppo un problema generale nella pediatria, ma un problema particolare nella medicina basata sui prodotti vegetali è che per molti rimedi a base di erbe non sono disponibili prodotti autorizzati e standardizzati”, ha sottolineato Dennis Anheyer. “In altre parole, anche se uno studio dimostra che un’erba può essere sicura ed efficace per un problema specifico, ciò non significa necessariamente che ogni singola versione di quella erba reperibile in commercio possa funzionare bene e senza effetti collaterali”. Anheyer ha precisato che nonostante sia possibile utilizzare i rimedi vegetali in aggiunta ai farmaci tradizionali o per contribuire a ridurre la dipendenza dalla terapia farmacologica, i genitori dovrebbero consultare un medico prima di provare autonomamente le terapie a base di erbe.

Fonte: Pediatrics 2017


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I batteri che compongono la flora intestinale possono alterare sia la funzionalità dell’intestino, sia la ‘mente’ di un individuo, esponendolo a sindrome dell’intestino irritabile – la malattia gastrointestinale più diffusa al mondo – e anche a comportamenti ansiosi. Infatti questi batteri risultano “contagiosi”: se trapiantati nella pancia di topolini sani, trasmettono loro ansia e disturbi del colon.

E’ quanto suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine e condotto dall’italiana Giada De Palma, presso la McMaster University a Hamilton.

Il colon irritabile è una malattia caratterizzata da dolore addominale, problemi intestinali che passano da diarrea a costipazione. Per provare la complicità dei batteri intestinali nel causare questa malattia tanto diffusa quanto misteriosa, l’italiana ha prelevato campioni di flora intestinale di pazienti e soggetti malati, trapiantandoli nella pancia di topolini. Il trapianto dei batteri intestinali dei pazienti ha determinato la comparsa della sindrome dell’intestino irritabile negli animali, con comparsa anche di disturbi d’ansia, esattamente come nei pazienti. Quando invece i topolini sono stati trapiantati con flora intestinale di soggetti sani, la malattia non è comparsa.

ANSA


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