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La bilancia è un’alleata e anche un’amica delle diete dimagranti perché aiuta ad acquisire consapevolezza rispetto a come le modifiche dello stile di vita si possano tradurre in un calo ponderale. Chi si pesa tutti i giorni, nell’arco di un anno mostra una perdita di significativa, rispetto a chi ‘ignora’ la bilancia. L’automonitoraggio funziona insomma come un farmaco.

Pesarsi tutti i giorni, aiuta a perdere lo peso. Lo rivela una ricerca che sarà presentata tra qualche giorno a Chicago in occasione del congresso dell’American Heart Association (Chicago 10-12 novmebre).

Gli autori dello studio, ricercatori dell’Università di Pittsburgh School of Nursing e dell’Università della California, San Francisco School of Medicine, hanno esaminato il rapporto con la bilancia di oltre mille adulti (78% maschi, 90% bianchi, età media 47 anni), seguendoli per 12 mesi, allo scopo di valutare se ci fossero correlazioni tra quanto spesso si controlla il proprio peso e le variazioni di peso stesse.  I partecipanti allo studio si pesavano sulla bilancia di casa, senza ricevere particolari indicazioni, interventi dietetici o incentivi relativi alla perdita di peso da parte degli sperimentatori.

Dall’analisi dei dati, i ricercatori hanno individuato diversi pattern rispetto al rapporto di questi adulti con la bilancia: gli estremi erano rappresentati da persone che si pesavano tutti giorni e da quelle che non si pesavano mai o molto raramente sulla bilancia di casa.

I soggetti che non si pesavano mai o al massimo controllavano il peso una volta a settimana, nell’arco dell’anno di follow up, non hanno mostrato una perdita di peso. Al contrario di quelli che si pesavano 6-7 volte a settimana, alla fine dell’anno di durata dello studio, hanno mostrato un calo ponderale medio dell’1,7% rispetto ai valori basali.

Gli autori concludono che monitorare costantemente il peso corporeo aiuta ad aumentare l’awareness di come le modifiche comportamentali possano  influenzare la perdita di peso. I risultati di questo studio sottolineano dunque l’importanza dell’auto-monitoraggio nel determinare delle modifiche comportamenti e nell’aumentare le probabilità di successo di una dieta finalizzata alla perdita di peso.


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E’ la semplice ma efficace ricetta contenuta in uno studio della Mayo Clinic appena pubblicato. La battaglia contro i chili di troppo si combatte quindi anche stando più in piedi e meno seduti. Strappare alla sedia o alla poltrona sei ore al giorno consente alla fine dell’anno di perdere fino a 2,5 Kg.

Una persona di 65 chili può perdere fino a 10 Kg in 4 anni, semplicemente trascorrendo 6 ore al giorno in piedi, anziché seduto.
E’ il messaggio forte e chiaro che scaturisce da uno studio pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology.

Tra le cause dell’epidemia di obesità che affligge il mondo occidentale e non solo, viene spesso tirata in ballo anche la sedenterietà. Che non significa solo non fare sport e attività fisica, in palestra o al parco, ma anche e soprattutto trascorrere troppe ore al giorno seduti. Si può anche essere degli sportivi, ma trascorrere troppe ore al giorno seduti è un’abitudine poco salutare. E gli europei in media passano sette ore al giorno seduti, per questioni lavorative, di studio o per pura pigrizia.

Gli autori di questo studio sono andati a vedere se il semplice stare in piedi consenta di bruciare più calorie; per farlo, hanno analizzato i risultati di 46 studi, su un totale di 1.184 partecipanti (età media 33 anni, 60% maschi, con indice di massa corporeo medio 24 e peso 65 Kg).

Stare in piedi consente di bruciare 0,15 kcal/minuto in più che stare seduti; il che, moltiplicato per 6 ore, fa 54 kcal consumate in più al giorno; questo consumo calorico, rapportato ad un anno, equivale a 2,5 Kg in meno e a 10 Kg in meno se l’abitudine di stare in piedi anziché seduti viene mantenuta con costanza per 4 anni.

“Stare in piedi – spiega Lopez-Jimenez, direttore della cardiologia preventive presso la Mayo Clinic di Rochester (USA) – non solo consente di bruciare più calorie, ma fa svolgere un’attività muscolare ulteriore che riduce il rischio di infarto, ictus, diabete; da questo punto di vista dunque, i benefici del trascorrere più ore in piedi vanno  molto al di là della semplice perdita di peso. I risultati del nostro studio potrebbero inoltre essere una sottostima, perché normalmente quando una persona sta in piedi tende a fare una serie di movimenti quale spostare il peso da una gamba all’altra, fare qualche passo avanti e indietro, fare delle brevi camminate per buttare la carta nel cestino o per andare verso un armadio.” Nello studio invece le calorie consumate venivano calcolate facendo semplicemente stare in piedi sul posto i partecipanti.

Gli autori concludono dunque che sostituire alcune delle ore trascorse seduti, con altre passate in piedi può rappresentare una valida strategia per il controllo del peso a lungo termine. Studi futuri dovranno valutare quanto questa strategia sia applicabile nella vita quotidiana e la sua efficacia in pratica. Di certo nel frattempo, “è importante evitare di stare seduti troppo a lungo – consiglia il professor Lopez-Jimenez – Stare in piedi è già un buon inizio per rompere la routine del trascorrere troppe ore seduti. E chissà che questo non involgi la gente a fare anche un po’ di più, a fare un po’ di attività fisica sul serio, che di certo avrebbe effetti ancor più benefici”.


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