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Due truffe scoperte dai NAS evidenziano come sia indispensabile attenzione e cautela nell’acquisto di integratori e farmaci, e quanto sia necessario rivolgersi a professionisti della salute.

I Carabinieri del NAS di Pescara sono intervenuti presso un magazzino di una ditta di farmaci in Provincia di Teramo accertando la presenza di oltre 26 mila confezioni di integratori alimentari di lattoferrina fatti produrre da terzi con il proprio marchio e aventi al loro interno il foglietto illustrativo con informazioni difformi da quelle riportate nell’etichetta notificata al ministero della Salute.

Infatti i militari si sono resi conto che il prodotto vantava l’attribuzione di proprietà di prevenzione e cura non consentite per gli integratori alimentari in quanto alimenti. Infatti il foglietto illustrativo consigliava l’assunzione di dosi giornaliere di lattoferrina – fino a 1000 mg – molto superiore al limite consentito dalle linee guida ministeriali che ammettono invece un massimo di 200 mg.

Tutto il quantitativo rinvenuto è stato sottoposto a sequestro amministrativo per un valore complessivo di circa 700mila euro. Proseguono le indagini del Nas per rintracciare ulteriori confezioni già commercializzate in ambito nazionale. Il responsabile è stato segnalato alle autorità sanitaria e amministrativa.

Il Reparto operativo – Sezione analisi dei Carabinieri del Nas, nella continua attività di monitoraggio del web per i contrasto alle nuove sostanze psicoattive e al cybercrime farmaceutico, ha individuato una piattaforma di e-commerce, allocata su server estero, che promuoveva la vendita di vaccini per Covid-19, attività vietata ai sensi delle norme vigenti nel nostro Paese, che impediscono la vendita online di farmaci soggetti a prescrizione medica, esitabili solo in farmacia da parte di un farmacista dietro presentazione della ricetta.

I militari hanno dato quindi esecuzione al provvedimento di inibizione all’accesso da parte degli utenti dal territorio italiano. Dall’inizio dell’emergenza dell’attuale pandemia i siti web oscurati dai Carabinieri del Nas ammontano a 242.


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Continua l’azione del Ministero della Salute per fare pulizia delle notizie false che  circolano pericolosamente in rete e sui social a proposito di Covid. Ieri il sito del dicastero ha pubblicato l’ennesima puntata della serie (si tratta della nona) di smentita delle decine e decine di “bufale” riguardanti il coronavirus. Qui di seguito l’elenco delle ultime fake news, confutate  come sempre sulla base delle evidenze scientifiche attualmente disponibili.

1. La barba espone ad un maggior rischio di infettarsi con il nuovo coronavirus. FALSO!

La barba in sé non espone ad un rischio maggiore di contrarre il nuovo coronavirus. Ovviamente va curata la sua igiene e va regolata la mascherina, quando la si indossa, in modo che aderisca bene al viso, ma non vi sono attualmente evidenze che tagliarsi la barba aiuti ad evitare il contagio da Sars-CoV-2. Le notizie diffuse a riguardo nelle ultime settimane nascono dall’affrettata interpretazione di un’infografica del 2017 del Centers for disease control and prevention (Cdc) americano, dedicata alla sicurezza sul lavoro, per il corretto utilizzo delle mascherine in generale. Le relative indicazioni del Cdc si riferiscono all’uso corretto dei presidi medici, mettendo a confronto 36 tipologie di rasatura, 18 delle quali vengono sconsigliate perché potrebbero rendere inefficace il funzionamento della mascherina.

2. Per proteggermi dal nuovo coronavirus posso lavarmi con la candeggina le mani e/o altre parti del corpo che hanno toccato superfici esterne. FALSO!

Si raccomanda di non spruzzare o lavare parti del corpo con la candeggina perché l’ipoclorito di sodio può causare irritazioni e danni alla pelle e agli occhi ed esporre al rischio di inalazioni a concentrazioni nocive per la salute. La candeggina va utilizzata nella diluizione adeguata per disinfettare le superfici e non la pelle. È importante ricordare anche di tenere la candeggina fuori della portata dei bambini. Il modo migliore per proteggersi dal nuovo coronavirus è lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone, o con soluzioni a base alcolica, e rispettare le distanze di sicurezza.

3. Bere metanolo o etanolo protegge dall’infezione da nuovo coronavirus. FALSO!

Metanolo ed etanolo sono velenosi e possono provocare gravi danni all’organismo. Sono utilizzati in alcuni prodotti per la pulizia per eliminare il virus dalle superfici, ma non vanno ingeriti.

4. Il nuovo coronavirus è sensibile al freddo quindi per proteggersi in casa è bene accendere il condizionatore impostandolo sulla temperatura più bassa possibile. FALSO!

Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che il freddo protegga dall’infezione da nuovo coronavirus.

5. L’acqua potabile può trasmettere il nuovo coronavirus. FALSO!

I metodi convenzionali di trattamento dell’acqua che utilizzano filtrazione e disinfezione, come quelli della maggior parte dei sistemi municipali di acque potabili, sono efficaci nell’abbattimento del virus. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) evidenzia che non sono necessarie misure di prevenzione e controllo aggiuntive rispetto alle pratiche di gestione delle acque destinate al consumo umano già adottate in Europa.


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Ottava puntata dell’appuntamento settimanale con cui il Ministero della Salute smentisce le ‘bufale’ sulla pandemia che circolano in questo periodo.

L’azione del ministero contro disinformazione e fake news prosegue. Dal latte che proteggerebbe dal virus, alla presunta azione curativa dell’acqua e bicarbonato, all’azione preventiva del peperoncino. Queste sono solo alcune delle bufale smentite questa settimana

1. Bere latte protegge e cura l’infezione da nuovo coronavirus = FALSO!

Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che il latte abbia una azione protettiva o curativa nei confronti dell’infezione da nuovo coronavirus.

2. E’ possibile disinfettare mani o aree della pelle con i raggi UV = FALSO!

Le lampade a raggi ultravioletti (UV) non devono essere utilizzate per disinfettare le mani o altre aree della pelle. Le radiazioni UV possono causare irritazione alla pelle e danneggiare gli occhi. Lavarsi le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base alcolica (igienizzanti per mani) sono i modi più efficaci per rimuovere il virus.

3. Mangiare peperoncino protegge dal nuovo coronavirus = FALSO!

Non ci sono evidenze scientifiche che mangiare o aggiungere peperoncino ai cibi prevenga o curi Covid-19. Il modo migliore per evitare di infettarsi con il nuovo coronavirus è quello di tenersi alla distanza di almeno 1 metro dagli altri e di lavarsi frequentemente e accuratamente le mani con acqua e sapone oppure con disinfettanti a base alcolica.

4. Le mosche possono diffondere l’infezione da coronavirus = FALSO!

Ad oggi non ci sono evidenze scientifiche che indichino che le mosche possano diffondere il nuovo coronavirus. Il virus si diffonde principalmente attraverso le goccioline che si generano quando una persona parla, tossisce o starnutisce (droplets). Ci si può infettare anche toccando superfici contaminate e poi toccandosi occhi, naso e bocca prima di lavarsi le mani. Per proteggersi dall’infezione si raccomanda di disinfettare le superfici toccate frequentemente, lavarsi spesso le mani e mantenere la distanza di almeno 1 metro dagli altri.

5. Il nuovo coronavirus si cura con acqua e bicarbonato = FALSO!

Non ci sono evidenze che il bicarbonato disciolto in acqua abbia una azione curativa, né protettiva, nei confronti della malattia da nuovo coronavirus.

6. Gli oli essenziali delle piante aromatiche come basilico, rosmarino, origano, proteggono dal nuovo coronavirus = FALSO!

Non ci sono evidenze che le piante aromatiche, né gli olii essenziali da queste derivanti, svolgano un ruolo protettivo nei confronti dell’infezione da nuovo coronavirus.

7. Le zecche possono trasmettere il coronavirus = FALSO!

Il virus responsabile della COVID-19 è un virus respiratorio e si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Ad oggi non c’è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che invece possono veicolare altri tipi di virus (detti arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse dalla COVID-19, come ad esempio la dengue e la febbre gialla.

8. Se pulisco pavimenti e superfici con il vapore li sterilizzo dal nuovo coronavirus e mi proteggo dall’infezione = FALSO!

Non ci sono evidenze che il vapore svolga un’azione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus. Le azioni più efficaci per la pulizia della casa e degli ambienti in cui soggiorniamo sono quelle di pulire pavimenti e altre superfici prima con acqua e sapone o altri detergenti per rimuovere lo sporco e poi disinfettarle con una soluzione di cloro attivo allo 0,1% . Per la pulizia dei servizi igienici e delle superfici toccate più frequentemente, tipo maniglie delle porte e delle finestre, cellulari, tastiere dei p.c., etc., la percentuale di cloro attivo sale allo 0,5%. Per la decontaminazione delle superfici che potrebbero essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, dopo la pulizia con un detergente neutro, è possibile utilizzare un disinfettante a base di alcol. Sia durante che dopo le operazioni di pulizia delle superfici è necessario arieggiare gli ambienti.


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Prosegue il lavoro settimanale del Ministero della Salute nello stanare le fake news relative all’emergenza da Covid 19.

Nei periodi di emergenza bufale e disinformazione proliferano, soprattutto sul web e sui social network, ed orientarsi tra le notizie circolanti in rete non sempre è facile. Per evitare di imbattersi in notizie false e pericolose per la salute il Ministero della Salute raccomanda, quindi, di fare sempre riferimento a fonti istituzionali ufficiali e certificate.

Il ministero della Salute ogni settimana smentisce le bufale circolanti sulla base delle evidenze scientifiche. Di seguito l’elenco delle fake news più frequenti che sono state rilevate in questo periodo.

1. I bagni in piscina o nelle vasche idromassaggio espongono all’infezione da nuovo coronavirus. FALSO!

Non ci sono prove attualmente che il nuovo coronavirus possa essere diffuso all’uomo attraverso l’uso di piscine o vasche idromassaggio. E’ comunque sempre consigliabile assicurarsi del  corretto funzionamento ed effettuare un’adeguata manutenzione e disinfezione (ad esempio con cloro e bromo) di piscine e di vasche idromassaggio. Poiché la trasmissione del virus avviene tramite le goccioline respiratorie è sempre consigliabile mantenere la distanza di un metro tra una persona e l’altra.

2. Fumo da tanto, ma ormai è inutile smettere tanto non rischio più degli altri di ammalarmi di Covid-19. FALSO!

Smettere di fumare è importante perché si guadagna salute subito e si ottengono molti benefici a lungo termine. Studi recenti hanno evidenziato nei fumatori un aumento di almeno tre volte del rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 rispetto ai non fumatori. Il fumo facilita le infezioni respiratorie veicolando più volte al giorno nell’apparato respiratorio 7000 e più sostanze tossiche.

3. Voglio donare il sangue ma non posso farlo perché non posso allontanarmi dalle vicinanze della mia abitazione. FALSO!

La donazione del sangue e degli emocomponenti è considerata inclusa tra le motivazioni di “assoluta urgenza”, e sono quindi consentiti gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta pubbliche e associative.

4. Il coronavirus non colpisce i bambini quindi anche se mio figlio ha un po’ di febbre non mi preoccupo e non chiamo il medico. FALSO!

Il nuovo coronavirus fino ad oggi ha colpito in maniera minore i bambini rispetto al resto della popolazione, ma i bambini non sono immuni all’infezione. Pertanto in caso di sintomi dubbi (come febbre, rinite, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria) è sempre indicato consultare il pediatra.


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Si intitola “Indicazioni relative ai rischi di acquisto online di farmaci per la prevenzione e terapia dell’infezione Covid-19 e alla diffusione sui social network di informazioni false sulle terapie”, è stato redatto dal Gruppo di lavoro Covid-19 dell’Istituto  superiore di sanità ed è stato pubblicato a metà della scorsa settimana e meriterebbe la più ampia diffusione possibile. Perché lo studio – ché di questo si tratta – evidenzia l’esistenza di  “un attivo mercato illegale del farmaco che sta sfruttando l’emergenza sanitaria per lucrare sulla salute e sulla paura della popolazione“ e fornisce alcune fondamentali indicazioni per non cadere vittime dei pericolosissimi Dulcamara del web, le cui offerte ormai spuntano ormai a ogni angolo del web, con rischi facilmente intuibili per quanti, incautamente, cadessero nella ragnatela di annunci  che promettono “cure miracolose” che – al contrario – possono provocare conseguenze molto, molto gravi.

“Il paziente con sintomi lievi che non è ospedalizzato o il cittadino che potrebbe essere stato contagiato non devono assolutamente seguire terapie o profilassi ‘fai da te’ acquistando farmaci online da siti non autorizzati” scrive l’Iss nel suo studio, aggiungendo che “il rischio dell’acquisto di farmaci da farmacie illegali è di assumere medicinali falsificati che possono contenere sostanze tossiche che possono peggiorare la condizione clinica“.

Quindi l’invito più importante, che non bisogna mai stancarsi di ripetere: “La popolazione deve cercare le informazioni sanitarie solo sui siti istituzionali e non dare credito alle numerose informazioni ingannevoli che vengono diffuse attraverso il web e i social network, soprattutto quelle concernenti ‘cure miracolose“.

Questo il link che consente l’accesso al report realizzato dall’Istituto superiore di sanità, che merita certamente di essere consultato.


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Nuovo aggiornamento sulle ‘bufale’ che riguardano l’emergenza da Covid 19 stilata dal Ministero della Salute.

Anche questa settimana il Ministero della Salute ha provveduto a confutare, sulla base delle evidenze scientifiche, nuove fake news circolanti sul tema dell’infezione da nuovo coronavirus.

Di seguito le nuove fake news smentite.

1. I trattamenti ayurvedici fortificano e quindi mi proteggono e non mi fanno ammalare di Covid-19 FALSO!

Non esistono evidenze scientifiche che le pratiche ayurvediche abbiano un’azione protettiva nei confronti dell’infezione da nuovo coronavirus.

2. Quest’anno non mi vaccinerò contro l’influenza perché il vaccino antinfluenzale facilita il contagio con il nuovo coronavirus. FALSO!

Non esistono evidenze che il vaccino antinfluenzale faciliti il contagio con il nuovo coronavirus. Si tratta di due virus diversi. La vaccinazione antinfluenzale evita di contrarre il virus dell’influenza stagionale e quindi ha un duplice vantaggio: facilita la distinzione tra le due malattie (influenza e COVID-19) e protegge le persone a rischio di sviluppare forme gravi di influenza.

3. Lo yoga migliora la respirazione e quindi non mi fa ammalare di Covid-19. FALSO!

Non ci sono evidenze che abbia un ruolo protettivo nei confronti dell’infezione da nuovo coronavirus.

4. Il sudore emesso attraverso l’attività fisica elimina anche il virus. FALSO!

Non ci sono evidenze scientifiche che il virus sia eliminato attraverso il sudore, ma l’attività fisica ha effetti benefici sulla salute generale della persona. Per questo è consigliabile praticarla anche in casa in questo periodo in cui non si può uscire, se non per necessità.

5. Il miele ha un’azione antibatterica e disinfettante quindi se mangio tutti i giorni un cucchiaio di miele mi proteggo dal coronavirus. FALSO!

Il miele è un alimento con ottime proprietà nutritive e antibatteriche, ma non ci sono evidenze che svolga un’azione efficace nei confronti dei virus e del nuovo coronavirus in particolare.


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Le bufale sul Covid 19 si susseguono e il Ministero della Salute continua ad aggiornare il proprio sito sfatandole una ad una. Ecco il nuovo elenco.

Dall’acqua del rubinetto al bagno con l’acqua bollente, dalle mascherine fatte in casa agli essiccatori ad aria calda per le mani. Le fake news certamente non risparmiano in fantasia. E il Ministero prosegue settimanalmente la sua caccia.

Ecco altre 10 bufale sfatate questa settimana dal ministero della Salute.

1. Ci si può infettare con il nuovo coronavirus bevendo l’acqua del rubinetto FALSO!

Bere l’acqua del rubinetto è sicuro. Le pratiche di depurazione cui è sottoposta l’acqua del rubinetto sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) e alla fase finale di disinfezione.

2. Il virus si trasmette per via alimentare FALSO!

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.

3. Gli essiccatori per mani ad aria calda uccidono il nuovo coronavirus FALSO!

Non ci sono evidenze scientifiche che gli essiccatori per mani ad aria calda siano in grado di uccidere il nuovo coronavirus. Per proteggersi dall’infezione il metodo più sicuro è quello di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol. Dopo aver pulito le mani bisogna asciugarle accuratamente.

4. Le mascherine fatte in casa proteggono dal nuovo coronavirus FALSO!

L’uso di maschere fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone) non è consigliato: non sono dispositivi di protezione (DPI) e quindi non hanno i requisiti richiesti ai DPI e la loro capacità protettiva non è nota.

5. Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo coronavirus FALSO!

Indossare più mascherine sovrapposte non è utile. Le mascherine aiutano a limitare la diffusione del virus ma il loro utilizzo deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Inoltre l’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

6. Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19 FALSO!

Secondo L’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2 in quanto l’atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare forme di malattia gravi, come la polmonite.

7. Le zampe dei cani possono essere veicolo di coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina FALSO!

Non ci sono attualmente evidenze che i cani e gli animali d’affezione in generale possano trasmettere il coronavirus. La candeggina non va assolutamente usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua. Quando si rientra in casa è opportuno provvedere alla sua igiene pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro) e poi asciugandole bene. Non vanno usati prodotti aggressivi né quelli a base alcolica perché possono indurre fenomeni irritativi, causando prurito. Il mantello va, invece, spazzolato e poi passato con un panno umido.

8. Fare un bagno caldo previene il COVID-19 FALSO!

Fare il bagno caldo non previene lo sviluppo di COVID-19. La normale temperatura corporea rimane tra 36,5° e 37° C, indipendentemente dalla temperatura del bagno o della doccia che facciamo. Fare un bagno con acqua estremamente calda può essere dannoso e provocare bruciature alla pelle. Il modo migliore per proteggersi da COVID-19 è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzione a base di alcol. In questo modo si eliminano i virus eventualmente presenti sulle mani e non si corre il rischio di infezioni che potrebbero verificarsi toccando naso, bocca e occhi.

9. Chi abita in zone con clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo coronavirus FALSO!

Le evidenze attuali indicano che il nuovo coronavirus può essere trasmesso in tutte le aree, comprese quelle con clima caldo e umido.

10. Se si hanno avuto contatti con soggetti positivi al virus si possono prendere dei medicinali che prevengono l’infezione FALSO!

Non esiste ancora nessuna terapia utilizzabile in via preventiva. 
L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato diversi studi per la sperimentazione di medicinali per il trattamento di Covid-19 e l’Agenzia europea del Farmaco (EMA) ha comunicato che attualmente ci sono 40 medicinali e 12 vaccini in via di sviluppo e che su due vaccini sono stati avviati studi clinici di Fase I.
Sono ancora tutti studi sperimentali e nessun farmaco ha ancora dimostrato la sua efficacia nel trattamento di COVID-19.


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Non fermarsi al titolo, controllare fonte e autore: sono alcuni degli 8 passi da seguire per riconoscere una fake news in rete, elaborati dalla Società italiana medici pediatri (Simpe) per gli adolescenti. Un fenomeno, quello delle notizie false, spesso sottovalutato dai più giovani, visto che il 44,6% ritiene che l’allarme sulle fake news sia un problema sollevato solo da vecchie elite.

Tutto ciò rende i giovani facili prede della disinformazione, soprattutto sui vaccini. Per riconoscere le bufale su internet, Simpe e Consulcesi Club hanno elaborato una guida pensata per gli adolescenti, attraverso il corso di formazione a distanza “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”, e la campagna di sensibilizzazione #condividiresponsabilmente. Otto le mosse per riconoscere le notizie false.

La prima è non fermarsi al titolo, spesso estremo per ‘acchiappare like’. Poi controllare la fonte, verificare che la data di pubblicazione sia attuale e chi è l’autore, se è rintracciabile. Non dimenticare di controllare fonti, cercare di non farsi manipolare da notizie pensate per innescare reazioni emotive, e verificare che una notizia venga riportata anche da altre testate. E infine, pensarci bene prima di condividere una notizia falsa, perché può generare effetti a catena anche molto gravi.

Se ci si imbatte in un sito sui vaccini ci sono poi alcune domande da porsi: scopo e responsabile del sito sono identificabili? C’è un conflitto di interessi? Il sito cita aneddoti sugli effetti avversi dei vaccini al posto di prove scientifiche? Le notizie sono valutate da esperti scientifici prima di essere pubblicate? Sono distinguibili i fatti dalle opinioni?

ANSA


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Il portale di facile consultazione, dedicato interamente al cittadino per informarsi, conoscere e scegliere, è organizzato in quattro sezioni: la salute dalla A alla Z, stili di vita e ambiente e falsi miti e bufale, alla quale si aggiunge una sezione con news quotidiane.

Come capire se una notizia è o meno una bufala in un clic. Ma anche avere le corrette informazioni sulla salute dalla A alla Z. Ha tagliato il nastro ISSalute, il primo portale istituzionale dedicato interamente al cittadino che, potrà informarsi, conoscere e scegliere anche grazie a linguaggio chiaro, semplice e accessibile. A presentare l’iniziativa, all’Istituto superiore di sanità, il presidente dell’Iss Walter Ricciardi insieme al giornalista e scrittore Piero Angela alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Il portale, già on line all’indirizzo www.ISSalute.it e di facile consultazione, è organizzato in quattro sezioni: la salute A-Z, stili di vita e ambiente, falsi miti e bufale, alla quale si aggiunge una sezione News quotidianamente aggiornata dall’agenzia Ansa sui temi di attualità in medicina e ricerca.

Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità hanno realizzato per il cittadino una vera e propria enciclopedia della salute digitale e interattiva che, con oltre 1.700 schede redatte sulle cause, i disturbi, le cure, la prevenzione delle malattie e 150 fake news smascherate che diventeranno in breve tempo oltre 400. Un sito, quotidianamente aggiornato, che offre ai visitatori una vera e propria bussola per orientarsi nel mare dell’informazione scientifica presente sul web.

“Il nostro portale – ha spiegato Ricciardi – nasce per spiegare ai cittadini il valore della ricerca e di tutta la conoscenza prodotta dall’Iss e dall’intera comunità scientifica per renderla fruibile al maggior numero di persone possibile, senza discriminazione di reddito o di livello di alfabetizzazione. Scendiamo in campo contro le bufale online. Vogliamo offrire ai cittadini che sempre più spesso consultano il web per motivi di salute, trovando tutto e il contrario di tutto, un approdo sicuro, un punto di riferimento rigoroso e autorevole. È un’informazione certificata all’origine perché prodotta negli stessi luoghi in cui si fa ricerca e si produce conoscenza scientifica e un contributo all’equità e alla sostenibilità del nostro sistema sanitario”.

Il portale ISSalute è stato costruito quindi per fare in modo da promuovere nei cittadini scelte consapevoli e corrette in materia di salute perché coerenti con le evidenze scientifiche disponibili. Ma vuole essere anche uno strumento nelle mani dei cittadini perché possano diffondere e condividere i contenuti scientifici all’interno di canali disintermediati come blog e social network.

Secondo l’ultimo rapporto Censis ben un italiano su tre naviga in rete per ottenere informazioni sulla salute. Di questi, oltre il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie. Crescono i contatti dei quotidiani online (+2,6%) e degli altri portali web di informazione (+4,9%). In aumento la diffusione dei Social Network: a Facebook  è iscritto il 50,3% dell’intera popolazione (il 77,4% dei giovani under 30), YouTube raggiunge il 42% di utenti (il 72,5% tra i giovani) e Twitter il 10,1%.

“Di questo portale c’era un gran bisogno e sono felice che l’Istituto superiore di sanità lo abbia realizzato” ha detto il ministro della Salute Lorenzin ricordato che il “web è una giungla dove è difficile districarsi, pensiamo che la prima parola più digitata è vaccino e saltano immediatamente fuori una serie di bufale”. “Abbiamo pensato a questo portale – ha sottolineato – proprio per dare delle risposte autorevoli e certificate ai dubbi delle persone soprattutto nell’era di internet in cui c’è stata una caduta delle istituzioni scientifiche in questo modo facciamo dell’Iss un apripista forte contro la  disinformazione e la delazione. Diventa così una fortissima Istituzione scientifica a livello nazionale e internazionale, grazie alla grande affidabilità e all’altissima qualità dei professionisti a cui i cittadini potranno rivolgersi con certezza e sicurezza”.

“È un bene che le istituzioni scendano in campo”. A offrire il suo plauso all’iniziativa Piero Angela,testimonial del portale online che ha ricordato come il web sia “pieno di pifferai magici” da sfatare anche perché la “scienza non prevede par condicio”. “Oggi col web la disinformazione circola rapidamente ed è pieno di pifferai magici a cui è facile credere – ha detto – ma la scienza non è democratica, non prevede par condicio. Non è la stessa cosa dire che la terra è quadrata oppure che è rotonda. Sono un cronista e da anni cerco di raccontare la scienza in modo corretto al grande pubblico. Saputo di questa iniziativa mi sono rallegrato perché finalmente le istituzioni entrano in un campo importante”.


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Il nuovo sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, già on line, aiuterà i cittadini ad avere risposte affidabili a quelle tante domande su cui spesso cercano risposte su siti, tv o giornali non sempre attendibili

“Dottore, ma è vero che non si deve fare il bagno dopo mangiato?”. “Dottore, ma è vero che la cioccolata fa bene?”. “Dottore, ma è vero che parlare troppo al cellulare fa venire il cancro?”. Sono domande che i medici italiani si sentono porre tutti i giorni dai loro pazienti che, magari, si sono informati prima su siti non sempre affidabili, o hanno ‘orecchiato’ qualcosa in TV, o letto distrattamente un titolo di giornale.

Ora, a rispondere – e ad aiutare i medici a rispondere – ai dubbi dei cittadini arriva Dottoremaeveroche, il nuovo sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (www.dottoremaeveroche.it e https://dottoremaeveroche.it).

“Dottoremaeveroche si compone di una sezione contro le fake news, dedicata al cittadino, che potrà trovare risposte semplici ed argomentate alle più comuni domande in tema di salute, e di una sezione dedicata agli operatori con un vero e proprio “kit di primo soccorso comunicativo” composto da infografiche e brevi clip, da condividere con il proprio paziente durante la spiegazione di determinati argomenti,” sottolinea Alessandro Conte, Coordinatore del Gruppo di Lavoro composto da medici del Comitato Centrale Fnomceo, giornalisti scientifici, comunicatori e debunker, e che si appoggia a un board composto dalle Società Scientifiche che hanno dato la loro adesione.

Il sito è stato presentato al Ministero della Salute, a conclusione dell’evento “La comunicazione della Salute al tempo delle fake news”, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

“Le “bufale” o “fake news”, fenomeno purtroppo quanto mai moderno- che oggi incidono pesantemente sulla salute- rischiano di trasformarsi in vere e proprie azioni criminose, colpevolmente sostenute o meno da interessi economici, o soltanto dalla scellerata supponenza dell’ignorante” – afferma Cosimo Nume, Coordinatore Area Strategica Comunicazione Fnomceo e responsabile scientifico del Convegno.

“In un mondo dove a volte la gente rischia di rimanere vittima di fake news sulla salute o, peggio, di false terapie, il sito vuole dare un piccolo contributo di certezza partendo dalle evidenze scientifiche, da quello che la scienza ha dimostrato, quello che è riproducibile, quello che noi chiamiamo verità scientifica” conclude Filippo Anelli, presidente Fnomceo.


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