mercoledì 6 marzo
Consigli, suggerimenti ed informazioni per migliorare la funzionalità del nostro intestino
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Consigli, suggerimenti ed informazioni per migliorare la funzionalità del nostro intestino
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I fermenti lattici potrebbero divenire un’arma preziosa per contrastare la progressione del deficit cognitivo causato dalla malattia di Alzheimer: una sperimentazione clinica su 52 pazienti con morbo di Alzheimer ha dimostrato che i fermenti lattici possono migliorare le funzioni cognitive dei pazienti in 12 settimane con effetti moderati ma significativi.
Pubblicata sulla rivista Frontiers in Aging Neuroscience, la ricerca è stata condotta in doppio cieco (pazienti divisi in gruppo placebo e gruppo trattato e non al corrente di cosa assumevano come pure gli sperimentatori) presso la Università Kashan, e la Islamic Azad University di Tehran e si tratta di una “prima assoluta” sull’uomo. In passato numerosi studi su animali hanno dimostrato che i probiotici (i fermenti) migliorano l’umore, combattono depressione e disturbo ossessivo compulsivo e migliorano capacità di apprendimento e memoria. Tanto che si è cominciato a parlare di asse flora batterica intestinale-cervello proprio per intendere l’influenza che i batteri intestinali hanno sulla salute e funzionalità del cervello.
In questo lavoro 52 pazienti con Alzheimer hanno assunto o 200 ml di latte al dì arricchito con quattro fermenti (Lactobacillus acidophilus, L. casei, L. fermentum, Bifidobacterium bifidum), o latte normale. Le capacità cognitive dei pazienti sono state testate con una batteria di test ad hoc (un esame classico in uso clinico per misurare le funzioni cognitive dei malati di Alzheimer) sia all’inizio dello studio, sia dopo 12 settimane di “terapia” con i fermenti.
Ebbene, è emerso che il punteggio (sulla scala usata per misurare le funzioni cognitive) è aumentato per i pazienti che hanno assunto probiotici, mentre nello stesso arco di tempo il gruppo di controllo che ha bevuto solo latte ha perso punti sulla stessa scala. L’effetto è quantitativamente moderato ma significativo. I ricercatori continueranno lo studio coinvolgendo un maggior numero di pazienti.
ANSA