Trombo distrutto con onde d’urto in paziente con malattia coronarica. Il paziente è un ottantunenne con sindrome coronarica acuta. La calcificazione non consentiva l’applicazione dello stent. Il direttore dell’Emodinamica Bellandi: “È il primo caso in Italia”.
All’Ospedale Santo Stefano di Prato, per la prima volta in Italia, un restringimento calcifico è stato trattato con onde d’urto consentendo in tal modo una corretta applicazione dello stent.
Il paziente è un uomo ottantunenne arrivato ieri al Pronto Soccorso dell’ospedale toscano con con sindrome coronarica acuta, sofferenza cardiaca dovuta al restringimento delle arterie. Durante l’esecuzione della coronarografia, i medici hanno rilevato un importante restringimento calcifico, tanto che non era possibile espandere correttamente lo stent.
L’equipe ha immediatamente valutato di trattare l’ostruzione coronarica applicando la tecnica con onde d’urto, erogate con un palloncino coronarico appositamente dedicato che ha permesso la frammentazione delle calcificazioni della parete dell’arteria e la corretta espansione dello stent.
La procedura è stata eseguita con successo, le condizioni del paziente ottantunenne sono buone tanto che dopo l’ intervento è tornato nel reparto di cardiologia.
“Siamo particolarmente soddisfatti, è il primo caso in Italia”, ha commentato il direttore dell’Emodinamica Francesco Bellandi. “Questa tipologia di trattamento non era mai stata effettuata dopo una recentissima applicazione di stent coronarico. Abbiamo evitato al paziente un intervento di cardiochirurgia”.