Intervento ad elevatissima complessità quello effettuato dall’équipe di 13 professionisti che per 8 ore si sono alternati al tavolo operatorio. Per evitare il rischio di ulteriori traumi al cervello, i medici hanno ricomposto le parti anatomiche su un tavolo chirurgico indipendente.
Tredici operatori, tra chirurghi, anestesisti e infermieri, al lavoro per 8 ore, a L’Aquila, per un intervento di altissima difficoltà su un uomo 41 anni che, a causa di un trauma sportivo, aveva riportato la frattura della base cranica anteriore, della volta cranica, di entrambe le orbite e la frantumazione delle strutture centrali della faccia, con grave sconvolgimento di tutta la piramide nasale. Il complesso intervento, che ha visto impegnate il 22 marzo scorso le équipe dei reparti di maxillo facciale e della neurochirurgia dell’ospedale di L’Aquila, è “perfettamente riuscito”: “Le condizioni del paziente, attualmente nel reparto maxillo facciale, sono pienamente soddisfacenti”, fa sapere l’ufficio stampa della Asl 1 Abruzzo in una nota di oggi che dà notizia dell’intervento.
Con sofisticate ricostruzioni digitali sono stati riprodotti modelli anatomici 3D e poi, tramite una procedura ‘extracorpo’, i chirurghi hanno ricostruito le strutture cranio-facciali gravemente danneggiate. In sostanza, dopo aver asportato la regione frontale fortemente frantumata e le parti superiori delle orbite, gli specialisti le hanno ricomposte e rimodellate su un tavolo chirurgico indipendente. Questo per evitare “il rischio di ulteriori traumi al cervello”, spiega la nota.
Nel contempo venivano rimodellate la piramide nasale e le pareti mediali delle orbite. Riposizionate fronte, base cranica anteriore e orbite è stato prelevato e innestato del tessuto adiposo addominale per foderare la base cranica anteriore. Come ulteriore, delicata fase del lungo intervento, i medici hanno trattato le perdite di sostanze dei pavimenti orbitari.
“La piena riuscita di questa difficile operazione è dovuta alla programmazione chirurgica virtuale, ai dispositivi tecnologicamente avanzati per i controlli imaging intra-operatori, alla navigazione digitale e soprattutto alla professionalità e all’affiatamento tra le équipe di chirurgia maxillo-facciale e neurochirurgia. Va poi sottolineato il ruolo determinante del personale di reparto (degenza ed ambulatori chirurgici) che assiste i pazienti nel periodo post-operatorio”, afferma nella nota Tommaso Cutilli, direttore di Chirurgia maxillo-facciale, che ha guidato l’équipe per l’area di sua competenza.