L’eccezionale intervento è stato eseguito, per la prima volta al mondo grazie ad un microscopio robotizzato, presso l’ospedale Regina Margherita di Torino. Il bambino, vittima di un incidente, aveva riportato una grave lesione del dito medio della mano destra, che non avrebbe mai più potuto muovere e crescere. Da lì la decisione di trasferire una “articolazione vascolarizzata” da un dito del piede al dito della mano, senza causare problemi alla deambulazione futura del bambino.
Un eccezionale intervento chirurgico con il trasferimento di una parte del dito del piede al posto delle prime due falangi del dito di una mano su un bambino di 4 anni è stato eseguito ieri, per la prima volta al mondo grazie ad un microscopio sperimentale a guida robotizzata mai utilizzato in precedenza a livello internazionale, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Il bambino, vittima di un incidente, seguito nell’ambulatorio di chirurgia della mano pediatrica, aveva riportato una grave lesione del dito medio della mano destra, che non avrebbe mai più potuto muovere e crescere, causando un grave impaccio funzionale dell’intera mano.
L’équipe chirurgica “ha proceduto a trasferire una “articolazione vascolarizzata”, ovvero osso, tendine e tessuti molli, da un dito del piede al dito della mano (senza causare problemi alla deambulazione futura del bambino), utilizzando una tecnologia robotica innovativa, finora mai utilizzata nel mondo per questo tipo di intervento, caratterizzata da un microscopio a guida robotizzata, ad altissimo ingrandimento (Robotic Scope), che consente ai chirurghi di eseguire più agevolmente le micro anastomosi (suture vascolari) per permettere di collegare i piccolissimi vasi sanguigni (di un bambino di soli 4 anni) dell’articolazione del dito del piede a quelli della mano”.
In questo modo, “una volta che l’osso si sarà integrato nella nuova sede (senza rischio di rigetto considerato che si tratta di tessuti presi dal bambino stesso), il dito e la mano potranno non solo riprendere a muoversi, ma anche a crescere nel tempo come un vero dito di una mano sana, permettendo al bambino di recuperare nel tempo una funzione quanto mai vicina a quella di una mano normale”.
Il microscopio trasmette l’immagine del campo operatorio ad un occhiale usato dall’operatore, che in tal modo può lavorare in maggiore ergonomia, ma soprattutto potendo utilizzare lo scafandro di protezione nei casi COVID positivi, cosa impossibile con i microscopi tradizionali che non permettono per l’utilizzo l’interposizione di protezioni tra gli occhi del chirurgo e il sistema di lavoro.
Il nuovo strumento roboscopico in questi giorni è utilizzato per alcuni interventi anche presso l’ospedale Molinette di Torino per interventi sia cranico che spinali e nelle divisioni di Otorinolaringoiatria universitaria e di Chirurgia maxillo facciale universitaria.
“Si tratta dell’ennesima dimostrazione delle eccellenze medico e tecnologiche che contraddistinguono la Città della Salute di Torino. Un intervento all’avanguardia senza precedenti, che le capacità riconosciute dei nostri professionisti hanno saputo portare a buon fine valorizzando una strumentazione mai utilizzata precedentemente. Un grande riconoscimento che questa apparecchiatura sia stata affidata in via sperimentale proprio alla nostra Azienda” dichiara il Direttore generale Giovanni La Valle.