Una lunga passeggiata o una nuotata possono essere la chiave per non portare a casa le frustrazioni del lavoro.
L’antidoto contro una brutta giornata in ufficio può essere ad esempio camminare, avendo cura se possibile di superare la soglia dei 10mila passi al giorno che è quella raccomandata, oltre a un buon sonno.
Emerge da una ricerca della University of Central Florida, pubblicata sulla rivista Journal of Applied Psychology. Gli studiosi hanno preso in esame 118 studenti di MBA, i master in Business Administration, che avevano già un impiego a tempo pieno, sottoponendoli a un sondaggio e facendo indossare loro per una settimana degli strumenti per monitorarne l’attività giornaliera. Sono stati infine sottoposti dei questionari anche alle persone con cui i partecipanti allo studio convivevano.
Dai risultati è emerso che i lavoratori che facevano oltre 10mila passi al giorno (per la precisione più di 10.900) avevano meno probabilità di discutere, litigare, di quelli che invece non superavano la soglia dei 7.000 passi. Secondo gli studiosi 587 calorie extra bruciate (pari a 90 minuti di camminata a ritmo molto sostenuto o un’ora di nuoto) possono neutralizzare gli effetti negativi dei problemi di lavoro (mortificazioni, sfruttamento, maltrattamenti ecc) aiutando anche non portarli a casa.
«I risultati sono particolarmente interessanti anche in relazione alle raccomandazioni date dai Centers for Disease Control e dall’American Heart Association di fare tra gli 8mila e i 10mila passi al giorno» evidenzia Shannon Taylor, autrice della ricerca «penso anche che lo studio ci dia una nuova prospettiva sull’importanza di dormire abbastanza e fare esercizio fisico. Non è solo un bene per noi, è un bene anche per il partner».
ANSA