Con alti livelli di attività fisica è possibile rallentare l’invecchiamento, perlomeno quello a livello cellulare, ‘guadagnando’ nove anni.
Il parametro per misurare questo sono i telomeri, estremità dei cromosomi, che fanno un po’ da orologio biologico e che si accorciano mano a mano che si invecchia: in chi fa movimento sono più lunghi rispetto a chi conduce una vita sedentaria o solo moderatamente attiva.
E’ quanto emerge da uno studio della Brigham Young University, pubblicato sulla rivista Preventive Medicine. Gli studiosi hanno preso in esame i dati relativi a 5823 adulti, che hanno preso parte a un’indagine denominata National Health and Nutrition Examination Survey, che includeva proprio la lunghezza dei telomeri tra i criteri di valutazione. Vi era poi un range di 62 attività nelle quali i partecipanti potevano indicare di essere stati coinvolti in un arco di 30 giorni, utilizzate dai ricercatori per valutare il livello di attività fisica. Ad esempio, 30 minuti per le donne e 40 per gli uomini di jogging cinque giorni a settimana sono stati considerati un’attività intensa.
Dai risultati è emerso che i telomeri più corti erano quelli di coloro che conducevano una vita sedentaria, ma non vi era molta differenza con chi faceva poca o moderata attività fisica. I partecipanti alla ricerca che erano molto attivi, invece, avevano telomeri con un vantaggio in termini di invecchiamento biologico di nove anni rispetto ai sedentari e di sette rispetto ai moderatamente attivi
ANSA