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Fai il vaccino, non prendere antibiotici e lava bene le mani: sono le tre principali raccomandazioni per proteggere se stessi e gli altri dall’influenza e dalle sue conseguenze.

A lanciare la campagna informativa 2019-20 è il Ministero della Salute, che sul portale pubblica un video e una sezione aggiornata con le domande più frequenti sull’influenza, che ogni anno colpisce in media quasi un italiano su 10.

Le sindromi simil-influenzali, spiega il Ministero, «colpiscono ogni anno il 9% della popolazione italiana, con un minimo del 4%, osservato nella stagione 2005-06, e un massimo del 15%, registrato nella stagione 2017-18 (Fonte FluNews Italia)». Inoltre, «in Italia l’influenza è una delle 10 principali cause di morte». La misura più efficace per prevenirla, sia per il singolo sia per la collettività, è la vaccinazione, che è raccomandata e gratuita per le fasce della popolazione più a rischio, ma che tutti i cittadini possono decidere di fare acquistando il vaccino antifluenzale in farmacia.

Ci sono poi alcune norme da rispettare per proteggersi e proteggere: utilizzare un fazzoletto per limitare la diffusione del virus quando si starnutisce o tossisce, arieggiare spesso gli ambienti chiusi, non mettere le mani sporche a contatto con naso, occhi e bocca. E ancora, lavare di frequente e in modo accurato le mani, restare a casa se si è malati per evitare di trasmettere ad altri il virus, ma anche evitare di essere contagiati da altri batteri che possono creare una sovrainfezione.

Infine, se si viene colpiti, ricorda il Ministero, è bene evitare di assumere antibiotici poiché hanno effetto solo sui batteri mentre l’influenza è causata da virus. Tutte queste informazioni sono riassunte anche in un video pubblicato sul canale YouTube del Ministero, per facilitare la condivisione sui social.

ANSA


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Il bambino era stato colpito da una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a un lungo periodo di cure, lontano dalla scuola e dagli amici, e lo espone tutt’oggi al rischio di infezioni. Da qui la scelta dei compagni di immunizzarsi per proteggerlo.

Si sono vaccinati tutti contro l’influenza per proteggere il loro compagno e consentirgli di tornare a scuola. E’ l’iniziativa di una classe di seconda elementare di una scuola cesenate. Un anno fa il loro compagno Tommaso è stato colpito da una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a un lungo periodo di cure, lontano dalla scuola e dagli amici, e lo espone tutt’oggi al rischio di infezioni. Il suo sistema immunitario infatti è ancora debole e anche una semplice influenza potrebbe avere su di lui effetti gravi.

Per questo, le famiglie hanno scelto di vaccinare i propri figli, per fargli da scudo protettivo e ridurre i rischi: una trentina di bambini, tra cui sette di una classe a fianco, insieme alle insegnanti e anche a diversi genitori e fratelli dei compagni, si sono così sottoposti nei giorni scorsi alla vaccinazione antinfluenzale presso la Pediatria di Comunità. Grazie a loro e alla solerzia del dirigente scolastico, il piccolo Tommaso è potuto tornare sui banchi di scuola.

“Questi bambini e questi genitori – commenta la dottoressa Antonella Brunelli responsabile della Pediatria di Comunità di Cesena – hanno compiuto un gesto di responsabilità, di generosità e di amicizia che ci ha riempito di gioia e ci ha fatto pure commuovere. Come riconoscimento simbolico abbiamo regalato ad ogni bambino un libro donatoci dalla Libreria “Giunti al Punto” di Cesena nell’ambito del progetto Nati per Leggere, a conferma che la ‘literacy’ contribuisce a migliorare lo stato di salute dell’intera comunità”.


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In Danimarca, un team di ricercatori ha studiato i dati di oltre 657 mila bambini nati nel Paese scandinavo tra il 1999 e il 2010, per osservare l’eventuale legame tra vaccinazione MMR (morbillo, parotite e rosolia) e autismo.

Il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) non è associato ad un aumento del rischio di autismo anche tra i bambini ad alto rischio perché hanno un fratello con il disturbo. È quanto suggerisce uno studio condotto dai ricercatori dello Statens Serum Institut di Copenhagen, in Danimarca.

Il gruppo danese ha studiato la connessione tra il vaccino MMR e l’autismo in una coorte nazionale di tutti i bambini nati in Danimarca da madri danesi dal 1999 al 2010, seguendoli dalla nascita fino all’agosto del 2013. Il team ha esaminato i dati relativi a 657.461 bambini, di cui il 95% era vaccinato. Nel periodo di studio, 6.517 bambini hanno ricevuto una diagnosi di autismo e  i ricercatori hanno osservato che i” bambini vaccinati presentavano il 7% in meno di probabilità di sviluppare l’autismo rispetto ai bambini che non sono stati vaccinati”.

Le conclusioni

Lo studio ha messo in evidenza che i bambini con fratelli autistici avevano probabilità sette volte maggiori di essere diagnosticati con autismo rispetto ai bambini senza questa storia familiare della patologie. I maschi avevano quattro volte più probabilità di ricevere diagnosi di autismo rispetto alle femmine. Infine, i bambini privati delle vaccinazioni infantili avevano il 17% in più di probabilità di ricevere una diagnosi di autismo rispetto ai bambini che effettuavano le vaccinazioni raccomandate.

“I genitori non dovrebbero saltare le vaccinazioni per paura dell’autismo – sottolinea l’autore principale dello studio principale, Anders Hviid – I pericoli della mancata vaccinazione includono, tra le conseguenze, una recrudescenza del morbillo”. Secondo i ricercatori, è suffciente una riduzione del 5% nella copertura vaccinale per triplicare i casi di morbillo nella comunità.

Fonte: Ann Intern Med 2019


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Non fermarsi al titolo, controllare fonte e autore: sono alcuni degli 8 passi da seguire per riconoscere una fake news in rete, elaborati dalla Società italiana medici pediatri (Simpe) per gli adolescenti. Un fenomeno, quello delle notizie false, spesso sottovalutato dai più giovani, visto che il 44,6% ritiene che l’allarme sulle fake news sia un problema sollevato solo da vecchie elite.

Tutto ciò rende i giovani facili prede della disinformazione, soprattutto sui vaccini. Per riconoscere le bufale su internet, Simpe e Consulcesi Club hanno elaborato una guida pensata per gli adolescenti, attraverso il corso di formazione a distanza “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”, e la campagna di sensibilizzazione #condividiresponsabilmente. Otto le mosse per riconoscere le notizie false.

La prima è non fermarsi al titolo, spesso estremo per ‘acchiappare like’. Poi controllare la fonte, verificare che la data di pubblicazione sia attuale e chi è l’autore, se è rintracciabile. Non dimenticare di controllare fonti, cercare di non farsi manipolare da notizie pensate per innescare reazioni emotive, e verificare che una notizia venga riportata anche da altre testate. E infine, pensarci bene prima di condividere una notizia falsa, perché può generare effetti a catena anche molto gravi.

Se ci si imbatte in un sito sui vaccini ci sono poi alcune domande da porsi: scopo e responsabile del sito sono identificabili? C’è un conflitto di interessi? Il sito cita aneddoti sugli effetti avversi dei vaccini al posto di prove scientifiche? Le notizie sono valutate da esperti scientifici prima di essere pubblicate? Sono distinguibili i fatti dalle opinioni?

ANSA


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